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I colori delle Confraternite


Pubblicata in data 21/4/2006

Parlando con alcuni amici stranieri e illustrando a loro gli elementi distintivi delle celebrazioni di Badolato Borgo durante il periodo della Settimana Santa, ci siamo imbattuti in una discussione che mi ha portato a riflettere sul significato di alcuni elementi, ossia il valore delle Confraternite e la differenziazione del colore della mantella.

Ho dato la mia interpretazione a tale quesito, che però non era stata condivisa da alcuni. Ed ecco che, facendo una ricerca, la mia teoria risultava essere esatta e qui di seguito viene ampiamente illustrata.

Partendo dall’inizio, nel nostro borgo medievale esistono, a tuttoggi, tre Confraternite, appartenenti alla Chiesa di San Domenico, a quella di Santa Caterina d’Alessandria e, infine, alla Chiesa dell’Immacolata.

Una Confraternita è un’associazione di fedeli per l'esercizio di opere pie e di carità, con una regolare organizzazione ed avente per scopo l'incremento del culto pubblico. Ha un proprio statuto, approvato e che ne fissa lo scopo ed i rapporti sociali interni, un titolo ed un nome, una foggia speciale di abito per i confratelli, ecc.. Può essere pubblica o privata; ha di solito scopi assistenziali, di culto, d'insegnamento. I membri della Confraternita possono partecipare con le loro divise e insegne agli atti di culto e, in particolari circostanze, come feste patronali, processioni, ecc., anche con la presenza di un sacerdote cappellano.

Ognuna delle tre Confraternite di Badolato ha il suo simbolo identificativo tipico e caratterizzante, ovvero: l’abito confraternale, costituito da una veste bianca con il cordone ed una mantellina del colore corrispondente alla Chiesa d’appartenenza.

Ciò che si nota a prima vista è che tutti i confratelli e le consorelle vestono lo stesso abito. Quindi, significa che la “veste” é innanzitutto uguale per tutti. Non é ammissibile "personalizzarla": le differenziazioni riguardano solo coloro che, durante le processioni, tengono in mano i bastoni delle “guide” (“la croce”, che ha il compito di tenere in orine i confratelli, i due “pomi” servono da compagnia al Priore o al confratello più anziano, che impugna la guida del simbolo della Confraternita).

La “veste” indica che tutti i Confratelli (= "come-fratelli" ovvero "con-i-fratelli") sono uguali tra loro, sono tutti figli di Dio (si pensi inoltre al nome "Compagnia" dato alle prime Confraternite, che deriva da "cum-panis", ossia colui o coloro con cui si divide il pane), inoltre ricorda che l'ordinamento dell'associazione é democratico e gestito comunitariamente..

Essa, la veste, è un richiamo: ricorda la veste del Battesimo e quindi la dignità sacra di ogni battezzato e il compito che la Chiesa gli riconosce nell’esercizio del culto liturgico, che dà mandato ufficiale di compiere. Indossando la veste i Confratelli e le Consorelle si rivestono di Cristo e gli appartengono, non ci deve più essere mancanza di sintonia tra spirito e vita. La veste è distintivo di carità e di amore verso i più bisognosi. Essa indica lo spirito di sacrificio con cui i Confratelli e le Consorelle sono tenuti ad affrontare il dovere di solidarietà.

Altre parti della veste sono i nodi del cordone, che ricordano alcuni momenti della Passione di Cristo.

Molto peculiare è il colore della mantella, che è differente per ogni Confraternita.
Il mantello della Confraternita della Chiesa di San Domenico è di colore nero, perché non soltanto richiama il colore del mantello che i monaci benedettini indossavano (San Domenico apparteneva a quell’ordine), ma si riferisce anche alla Madonna del Ss. Rosario, che è il simbolo del pianto e della sofferenza.

La Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria porta il mantello rosso, simbolo del martirio e delle torture subite in vita dalla Santa. Infatti, Santa Caterina, che era di stirpe regale ricevette dall’imperatore, che si era invaghito di lei, la proposta di sposarlo, affermando che per questo avrebbe ripudiato anche la propria moglie. La principessa non volle saperne e, riconfermando la sua fede in Cristo suo sposo, subì offese, percosse e prigionia senza piegarsi. Di nuovo Massimino tornò a proporle il matrimonio e, vedendo l’ostinazione della fanciulla, ordinò che fosse passata e dilaniata dentro le ruote dentate. Questo strano supplizio doveva essere comune in una città operosa e ricca come Alessandria, dove per la lavorazione della lana e della canapa, si usavano grandi cardatoi, costituiti da ampie ruote affrontate, munite di uncini, le quali, girando l’una dentro l’altra, cardavano in notevole quantità la materia tessile. Gli uncini e le lame però si piegarono sulle tenere carni di Caterina, le ruote s’infransero e la Santa non ebbe la minima scalfittura. La stessa cosa accadde quando i carnefici la sottoposero a una lunga fustigazione: le sue carni ne uscirono senza offesa e senza alcun segno. La Santa è raffigurata o presso una ruota uncinata o infranta.

Ed ecco che in memoria di tale supplizio il mantello dei confratelli e consorelle è rosso.

La terza Confraternita, esistente a Badolato, è quella appartenente alla Chiesa dell’Immacolata, che indossa un mantello azzurro, che è il colore mariano per eccellenza; è il colore del cielo, prefigura la Gloria Eterna (per cui simbolicamente indica la divinità) in cui é già stata assunta la Madonna.

Una riflessione particolare va fatta sulle processioni, in cui la figura del Confratello si è confusa più volte con quella del “facchino”: le processioni sono espressioni di culto e dovere di ogni Confratello e Consorella è quello di portare in trionfo il Divino Crocifisso, la Beata Vergine Maria e le altre immagini sacre legate alle nostre tradizioni esponendole alla devozione e adorazione dei fedeli.

Nell’epoca medievale le processioni erano una prevenzione all’attacco di ogni malignità e calamità che potevano incombere sul paese. Ecco perché il percorso fatto, il cosiddetto “giro dei Santi”, disegna meravigliosamente un cerchio di protezione contro il maligno.

Oggi si tende a offrire più un’immagina folkloristica delle processione, ma è bene anche sapere che mostrare ai fedeli l’immagine di Cristo morto per la nostra redenzione, della Beata Vergine Maria e le altre immagini sacre è sinonimo di catechesi.


Simona Scoppa

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