Porto di Badolato, anche Grossi tace

 

Inserita il 20/01/2005

News
SI è AVVALSO anche lui della facoltà di non rispondere. Mario Grossi, presidente della Salteg, la società impegnata nei lavori ­ non ancora completati - per la realizzazione del porto di Badolato, ha scelto la via del silenzio, davanti al gip di Modena che lo ha interrogato per rogatoria nell'ambito dell'inchiesta che lo vede sottoposto alla misura interdittiva dall'esercizio dell'attività imprenditoriale. Misura emessa contro di lui nei gironi scorsi dal gip Flavia Costantini, in accoglimento della richiesta avanzata dal sostituto procuratore Luigi de Magistris, titolare dell'indagine avviata per una presunta truffa aggravata in concorso commessa ai danni della Regione Calabria.
Oltre un milione e 125 mila euro la somma intascata a titolo di finanziamento dalla Salteg, secondo il magistrato, che ha anche ottenuto una misura cautelare agli arresti domiciliari per il direttore dei lavori del porto, l'ingegnere Gianfranco Pietro Gregorace, di 58 anni, di Santa Caterina dello Jonio. Provvedimento contro il quale il difensore di Gregorace, l'avvocato Salvatore Staiano, ha già provveduto a presentare ricorso davanti ai giudici del Tribunale del riesame, chiamati a fissare l'udienza a breve.
In quella sede, dunque, il penalista porterà avanti la versione dei fatti del proprio assistito e tendente a far crollare l'impianto accusatorio messo su dalla Procura, sulla base degli accertamenti eseguiti nel corso delle indagini dai finanzieri del Nucleo provinciale di polizia tributaria, coordinati dal colonnello Pietro Mazzotta.
Indagini ancora in corso e finalizzate a trovare riscontri anche a carico delle altre sette persone attualmente indagate nella stessa inchiesta.
Nel voluminoso fascicolo aperto da de Magistris si parla, infatti, di una diffusa rete di complicità messa su grazie alla compiacenza di funzionari in servizio presso gli enti competenti.
Nomi al vaglio del magistrato, il cui dito resta puntato sulla struttura denominata "Bocche di Callipari" dalla scorsa estate, da quando un provvedimento di sequestro, emesso in via d'urgenza dallo stesso Luigi de Magistris e convalidato subito dopo dal gip, ha reso "off limits" il porto con l'apposizione di sigilli che nessun ricorso è servito a far rimuovere.

Tratto da Il Quotidiano


Autore: Fausto

Chiudi questa finestra