Inserita il 12/02/2005
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Ancora proteste a Badolato marina, da parte di numerosi nuclei familiari che risiedono nella zona sotto ferrovia.
Il problema è sempre lo stesso, e riguarda la fuoriuscita di liquami fognari dai pozzetti ubicati nel tratto del lungomare dove ci sono diverse pompe di sollevamento collegate con il depuratore consortile, ubicato nei pressi del fiume Gallipari, che serve i comuni di Badolato, Isca e S.Andrea, dove spesso lo stesso depuratore per cattivo funzionamento scarica nel letto del fiume che porta i liquami a mare.
Più volte i cittadini hanno denunciato alle autorità competenti la grave situazione che provoca allagamenti nei pressi delle proprie abitazioni, con ripercussioni anche igienico- sanitarie. Della protesta si è fatto portavoce, Giocondo Mannello, la cui abitazione si trova nei pressi del "Porto Bocche di Gallipari", invasa nei giorni scorsi da liquami. «Siamo stanchi e sfiduciati di questa drammatica situazione che mette a rischio la salute dei nostri figli, che provoca notevoli disagi a numerosi nuclei familiari. Oltre ai disagi provocati dall'interruzione della corrente elettrica che ha mandato in tilt il depuratore consortile, a cui hanno fatto seguito decine di denunce da parte dell'amministrazioni comunali e da privati cittadini, oggi bisogna registrare l'ennesimo episodio con l'allagamento di tutta la zona, che è stata invasa da liquami e acqua fognaria, provocando un fetore insopportabile che ci ha costretti a non uscire da casa. Abbiamo documentato tutto con foto e un filmato che consegneremo alla magistratura, affinché vengono presi i dovuti provvedimenti ed individuati eventuali responsabilità. Infatti c'è il rischio concreto di un disastro ecologico-ambientale con ripercussioni per il fiume e il mare».
C'è da dire che sul caso, più volte è intervenuta l'amministrazione comunale e il difensore civico del comune di Badolato, Pasquale Andreacchio che ha denunciato la gravissima situazione al Commissario straordinario per l'emergenza ambientale, e al presidente dell'Ato. Andreacchio, ha evidenziato come le inondazioni si ripetono a cadenza periodica.
Nella sua missiva il difensore civico, nel chiamare in causa gli organi di controllo, denuncia le "malefatte" che, a suo dire, sono sotto gli occhi di tutti.Per cui non bisognerebbe aspettare che il disastro diventi irreversibile per fare verbali, analisi, inchieste e denunce penali. Quindi, è inutile cercare ancora negligenze e corresponsabilità, perché non sono sconosciuti i responsabili del disastro ecologico, che inquina il maree e non consente al turismo costiero di mettere a frutto tutte le sue potenzialità.
Franco Laganà
Tratto da: Il Quotidiano
Autore: Fausto
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