PORTO DI BADOLATO

 

Inserita il 05/07/2005

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PORTO DI BADOLATO Ricorre al Tar la società che ha realizzato l'approdo La Salteg contro la Soprintendenza



Betty Calabretta


Torna d'attualità, in piena stagione turistica, la controversa vicenda del porto di Badolato «Bocche di Gallipari», unico approdo tra Roccella e Catanzaro Lido, posto sotto sequestro dalla magistratura parecchi mesi fa dopo aver accertato irregolarità nella costruzione dell'opera.

A riaccendere i riflettori sul porto - e ad allontanare ulteriormente il "varo" della darsena - è la battaglia legale che è riesplosa nei giorni scorsi nelle aule del Tribunale amministrativo regionale. A rivolgersi al Tar con un nuovo ricorso corredato di istanza cautelare è la società Salteg costruttrice del porto, che ha impugnato un recente provvedimento del 30 maggio scorso con il quale la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Calabria ha negato la validità dell'autorizzazione paesaggistica sanatoria rilasciata dalla Provincia, peraltro a seguito di un'ordinanza del Tar, alla stessa società Salteg.

La Salteg aveva realizzato a Badolato un porto turistico dopo aver ottenuto nel 2001 l'autorizzazione paesaggistica dalla Provincia, rilasciata all'ing. Gianfranco Gregorace. In fase esecutiva si è manifestata però la necessità di estendere il bacino di ormeggio e di ampliare la superficie di terraferma.
Terminata l'opera la Salteg ha avviato la procedura per ottenere l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria per le varianti apportate. La valutazione dell'abuso è stata compiuta in primo luogo dalla Regione (che ha sanzionato l'abuso disponendo il pagamento di 30 mila euro) antecedentemente all'entrata in vigore del Codice Urbani.

Restava quindi da ottenere l'autorizzazione delle Provincia. Nel frattempo, a causa dell'ancora non perfezionato iter che avrebbe dovuto sanare e autorizzare le modifiche apportate, il porto ha subìto il sequestro penale disposto dal Gip del tribunale di Catanzaro e confermato dal Tribunale del Riesame. In questo contesto ha assunto importanza fondamentale, anche per gli esiti connessi del procedimento penale, il procedimento finalizzato ad ottenere l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria dalla Provincia.


Questa però ha emesso un provvedimento di diniego, lo stesso che la Salteg´nei mesi scorsi ha impugnato davanti al Tar ottenendo dai giudici amministrativi che il diniego dell'Amministrazione provinciale venisse sospeso. La Provincia ha dovuto rivedere pertanto la sua decisione rilasciando, il 27 dicembre scorso, l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria, precisando che questa avrebbe assunto efficacia dopo 60 giorni dalla data di ricevimento da parte della Soprintendenza. La quale, tuttavia, ha negato efficacia all'autorizzazione della Provincia, sostenendo che quest'ultima doveva ritenersi superata in virtù della successiva richiesta, da parte della Salteg, dell'accertamento di compatibilità paesaggistica, ai sensi della legge n.308 del 15 dicembre 2004. Da qui il nuovo ricorso al Tar della Salteg (n.713/2005), anche in questo nuovo contenzioso difesa dall'avv. Alfredo Gualtieri, per ottenere l'annullamento, previa sospensiva, del diniego della Soprintendenza.


(lunedì 4 luglio 2005)


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Autore: Fausto

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