Inserita il 21/07/2005
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Badolato. Nell'interesse di Grossi e Gregorace
Opposizione contro il decreto per la restituzione di pontili e ormeggi del porto
TORNA davanti al gup la vicenda del porto di Badolato. Nel mirino dei legali di Gianfranco Pietro Gregorace e Mario Grossi, questa volta, è finito il decreto con cui, un mese fa, è stata disposta la restituzione dei pontili e degli accessori di ormeggio della darsena turistica "Le bocche di Gallipari" alla società Mar.en.tech.
Gli avvocati Concetta Nunnari, Armodio Migali e Salvatore Staiano hanno presentato, infatti, opposizione nei confronti del decreto, chiedendo la revoca del provvedimento e la nomina del custode giudiziale dei beni asportati, al fine di evitare "ogni possibile pregiudizio economico alla società opponente". Cioè alla Salteg. Proprio la posizione della società costruttrice del porto di Badolato, del resto, è al centro dell'ennesimo capitolo della vicenda giudiziaria che si trascina dall'8 agosto dello scorso anno, quando la magistratura appose i sigilli alla struttura portuale del Basso Jonio.
A distanza di poco tempo, nel settembre del 2004, il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Luigi de Magistris, aveva poi disposto la restituzione delle banchine e degli accessori per l'ormeggio in favore della Mar.en.tech. Contro tale decisione, si erano subito levate le voci degli avvocati di Grossi e Gregorace, che avevano chiesto ed ottenuto le revoca del provvedimento. A distanza di nove mesi, però, il magistrato ha ritenuto di ripercorrere la stessa strada, ritrovando la stessa ferma opposizione dei legali che, in un dettagliato ricorso, hanno definito il provvedimento illegittimo. In particolare, scrivono gli avvocati, "il decreto appare viziato nella parte in cui il pm, pur a conoscenza della pendenza di un giudizio civile afferente i beni restituiti, in difetto di qualsiasi statuizione del giudice civile ed in assenza di circostanze legittimanti l'adozione del provvedimento, reiterava la restituzione dei pontili e degli accessori per l'ormeggio alla Mar.en.tech.
Quest'ultima altro non sarebbe che la società che ha venduto pontili e banchine alla Investimenti generali, che, a sua volta, li ha forniti alla Salteg. Tra la Mar.en.tech e la Salteg, dunque, non esisterebbe alcun rapporto diretto e, secondo quanto sostenuto dagli avvocati, è incomprensibile il motivo per cui gli accessori del porto siano stati restituiti alla prima delle due società. Anche alla luce del fatto, è scritto ancora nel ricorso, che tra la Imprese generali e la Salteg è in atto un giudizio civile e che, se quest'ultima ne uscisse perdente, "si troverebbe nell'assurda situazione di dover saldare gli importi di beni che l'autorità giudiziaria ha restituito ad altri". Ovvero alla Mar.en.tech. Senza contare, hanno precisato i legali, che la Salteg potrebbe trovarsi costretta a pagare dei beni che potrebbe non riavere più indietro dalla Mar.en.tech.
Ecco perché gli avvocati Nunnari, Migali e Staiano, hanno ritenuto necessario presentare ricorso contro il decreto del pm al Tribunale del Riesame e, contestualmente, depositare una formale opposizione presso l'ufficio gip. Rimettendo nelle mani del giudice la possibilità di revocare il provvedimento.
Tratto da: Il Quotidiano
Autore: Fausto
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