Inserita il 26/07/2005
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Porto di Badolato, dal gip i pontili della "discordia"
TORNA davanti al gup la vicenda del porto di Badolato e, il prossimo 29 luglio, sarà discussa l'opposizione presentata contro la restituzione dei pontili e degli accessori di ormeggio della darsena turistica "Le bocche di Gallipari" alla società Mar.en.tech.
Una decisione assunta dal sostituto procuratore Luigi de Magistris lo scorso 22 giugno con un provvedimento che aveva mandato su tutte le furie coloro che, al contrario, si ritengono i legittimi proprietari dei beni in questione, tanto da prendere carta e penna in mano e rimettere in seria discussione quanto disposto dal magistrato titolare dell'inchiesta che vede ancora oggi la darsena turistica "Le bocche di Gallipari" sotto sequestro.
A chiedere la revoca del provvedimento e la nomina del custode giudiziale dei beni asportati, al fine di evitare "ogni possibile pregiudizio economico alla società opponente", sono stati gli avvocati Concetta Nunnari, Armodio Migali e Salvatore Staiano, nell'interesse di Gianfranco Pietro Gregorace e Mario Grossi, rappresentanti della Salteg, la società costruttrice al centro della vicenda giudiziaria che si trascina dall'8 agosto dello scorso anno, quando la magistratura appose i sigilli alla struttura portuale del Basso Jonio.
Era stato a distanza di poco tempo, nel settembre del 2004, che Luigi de Magistris aveva già disposto la restituzione delle banchine e degli accessori per l'ormeggio in favore della Mar.en.tech. Contro tale decisione si erano subito levate le voci degli avvocati di Grossi e Gregorace, che avevano chiesto ed ottenuto le revoca del provvedimento.
A distanza di nove mesi, però, il magistrato aveva ritenuto di ripercorrere la stessa strada, avallando quanto sostenuto dagli avvocati Giuseppe Cavallo del foro di Ferrara e Gregorio Viscomi e Mario D'Elia del foro di Catanzaro. E sarà con loro che dovranno vedersela ancora una volta i colleghi Staiano e Nunnari il prossimo 29 luglio, data in cui il gip Abigail Mellace deciderà a chi dare ragione.
Anche se nel frattempo le banchine e gli ormeggi della discordia sono stati già smontati e ritornati nella disponibilità della Mar.en.tech, che all'epoca della realizzazione della struttura turistica li aveva venduti alla Investimenti generali, che, a sua volta, li aveva forniti alla Salteg.
Tratto da: Il Quotidiano
Autore: Fausto
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