PORTO DI BADOLATO, DISCO VERDE DAL TAR

 

Inserita il 14/08/2005

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Accolto il ricorso della società Salteg

PORTO DI BADOLATO, DISCO VERDE DAL TAR

La sanatoria paesaggistica è valida ed efficace
Via libera dal Tar al porto di Badolato. Con sentenza depositata ieri, infatti, è stato accolto il nuovo ricorso proposto dalla società Salteg, anche stavolta difesa dall'avv. Alfredo Gualtieri, contro il provvedimento della “Sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Calabria”, che il 30 maggio scorso aveva negato la validità e l'efficacia della autorizzazione paesaggistica in sanatoria concessa dalla Provincia alla ditta che ha realizzato l'approdo turistico denominato “Bocche di Gallipari”.

La sanatoria era stata accordata dalla Provincia dopo un primo intervento del Tar, che l'11 novembre scorso aveva già dato ragione alla Salteg, sospendendo il diniego opposto dalla stessa Amministrazione provinciale al richiesto nulla-osta. La sentenza appena depositata accoglie in pieno, anche nell'occasione, la tesi difensiva del difensore della società, avv. Gualtieri, che ha richiamato la precedente pronuncia del Tribunale amministrativo favorevole alla Salteg.
La vicenda legale della società costruttrice della darsena, peraltro ancora sotto sequestro penale, è infatti una specie di “tira e molla” di autorizzazioni accordate e negate, un complicato garbuglio alla cui base c'è il braccio di ferro tra la Soprintendenza e la Salteg, essendo l'area del porto soggetta al regime di tutela paesaggistica per il suo peculiare interesse ambientale. Proprio in virtù di questi vincoli, l'intervento costruttivo è stato preceduto da un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dall'Amministrazione provinciale all'ing.
Gianfranco Gregorace in nome e per conto della Salteg. Nella fase di realizzazione della darsena, però, il bacino di ormeggio è stato allargato rispetto al progetto originario, sia pure per soli nove metri. Parallelamente è stata ampliata anche la superficie di terraferma. Terminata l'opera è stata richiesta la sanatoria per le varianti apportate. Nel frattempo il porto ha subìto il sequestro penale disposta dal Gip del Tribunale. In tale contesto ha assunto importanza fondamentale, anche per gli esiti della vicenda penale, ottenere la definitiva autorizzazione in sanatoria da parte della Provincia, che l'ha negata e poi concessa a seguito dell'ordinanza Tar dell'11 novembre.
Ma la Soprintendenza ha invalidato quell'autorizzazione. Da qui il nuovo ricorso, accolto direttamente nel merito con procedura semplificata dalla Seconda sezione del Tar (Esposito presidente, Biancofiore relatore, Chinè componente).
Betty Calabretta,

Tratto da: Gazzetta del Sud


Autore: Fausto

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