La segretaria Gerace punta l'indice contro il sindaco

 

Inserita il 21/08/2005

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La segretaria Gerace punta l'indice contro il sindaco, Andrea Menniti


Badolato, una rovente festa dell'Unità al centro del dibattito la crisi comunale


BADOLATO- Dopo la Festa dell'Unità, il successo del concerto di Piero Pelù, e gli apprezzamenti per il gruppo dei Marasà, gruppi musicali che hanno allietato i tre giorni di festa, i dibattiti sulla legalità e sulla situazione politica amministrativa, l'attenzione si sposta su quanto potrà accadere ai lavori del prossimo consiglio comunale, fissato il 31 agosto.


Tra i punti in discussione: l'approvazione del conto Consuntivo 2004 - Comunicazioni del sindaco sulla costituzione della nuova giunta. Nel dibattito pubblico alla Festa dell'Unità, la segretaria di sezione Giusy Gerace e i consiglieri diessini, Nicola Criniti e Salvatore Caminiti, hanno criticato l'operato del sindaco Andrea Menniti, confermando la decisione di uscire dalla maggioranza, aprire la crisi, sfiduciare il sindaco, andare a nuove elezioni. Decisione questa che era già stata ufficializzata in una precedente assemblea pubblica alla presenza del segretario provinciale del partito, Franco Amendola, che ne aveva condiviso le motivazioni della decisione.

Lo stesso Amendola aveva tenuto successivamente incontri separati con il gruppo dei Ds, la minoranza Cinque Stelle, dell'ex sindaco Gerardo Mannello, e del gruppo Aprile per la Sinistra. Durante il dibattito, alla presenza di un folto pubblico, i diessini sono stati sollecitati dal coordinatore dell'Associazione culturale Aprile per la Sinistra, Vincenzo Piperissa, da Franco Nisticò, sostenitore del Movimento Cinque Stelle, e coordinatore del comitato di lotta per la statale 106 e la ferrovia jonica, e da Ernesto Menniti ex segretario dei Comunisti italiani, a dare seguito alla decisione della crisi, aprire un dibattito all'interno della sinistra, per prepararsi alle prossime consultazioni elettorali di primavera, dopo il fallimento della coalizione, "Arcobaleno".


Criniti, ex vice sindaco e assessore, non riconfermato nella nuova giunta dal sindaco Menniti, che con la sua decisione aveva penalizzato i Ds in quanto anche l'assessore, Domenico Bressi, per solidarietà nei confronti del suo compagno di partito, aveva rifiutato di far parte della giunta. Nel suo intervento, Criniti, ha ripercorso la negativa esperienza nella coalizione civica, l'incapacità del sindaco di dare risposte ai problemi del paese, la necessità di chiudere la collaborazione del suo partito all'interno della coalizione, per aprirne una nuova fase politica con i partiti del centro sinistra, superare incomprensioni, migliorare i rapporti a sinistra. Anche Salvatore Caminiti, che ricopre la carica di presidente del Consiglio, ribadiva i concetti espressi in un precedente volantino, in cui i Democratici di sinistra, presenti in consiglio comunale con quattro consiglieri, chiedevano scusa agli elettori e annunciava la crisi amministrativa.


Posizione questa non condivisa nel dibattito dal consigliere comunale Gaetano Stagno, che ricopre anche la presidenza della Comunità montana di Isca. Nel dibattito del Festival si è discusso anche dei problemi della legalità. Nei loro interventi, il segretario provinciale dei Ds, Franco Amendola, l'onorevole Pino Soriero, e l'avvocato Giovanni Mosca, della segreteria regionale, hanno spaziato sui temi per affermare i valori della legalità, sul ruolo della giustizia, e sulla necessità di sconfiggere la criminalità organizzata, la sua arroganza, i condizionamenti sul territorio, i legami con il mondo politico «Tutti fattori, ha puntualizzato Soriero, che bloccano il decollo economico, culturale, e sociale della Calabria, che innescano tensioni nel tessuto sociale. La necessità quindi, anche a Badolato di voltare pagina, lavorare per aggregare tutta la sinistra, per candidarsi come centro Sinistra alla guida del paese. L'avvocato Mosca, nel ricordare il successo elettorale di primavera, si è detto preoccupato dei continui attentati e minacce agli esponenti delle istituzioni.

Da qui la necessità di una forte mobilitazione per sconfiggere questo cancro, che spesso trova coperture politiche, ad ogni livello istituzionale, che continua a condizionare l'operato di onesti sindaci e amministratori. Amendola, da parte sua, ha espresso soddisfazione per il successo della festa di Badolato e per il forte messaggio politico che arriva dalle Feste dell'Unità, in netto aumento rispetto allo scorso anno. Il segretario provinciale, ha comunicato che sul caso Badolato, si terrà dopo ferragosto una riunione tra i quattro consiglieri Ds dissociatosi dalla maggioranza, i cinque della minoranza, e il gruppo Aprile, per concordare una linea comune per sfiduciare il sindaco.

Decisione questa che dovrebbe essere ufficializzata dopo i lavori del prossimo consiglio comunale. «L'apertura della crisi, ha puntualizzato Amendola, deve essere l'inizio di una nuova stagione per il partito, per ricucire gli strappi all'interno della sinistra, recuperare l'impegno politico di tantissimi compagni che pere vari motivi si sono allontanati dal partito, buttare le basi per ritrovarci tutti nell'Ulivo, in vista anche degli appuntamenti elettorali di primavera che dovranno sancire a livello nazionale, la sconfitta del centro destra di Berlusconi, la vittoria dell'Unione di Prodi, la conquista delle amministrazioni comunali chiamate al voto». Nei dibattiti sono stati toccati anche le problematiche relative alla statale 106, la ferrovia jonica, la trasversale delle Serre,il porto di Badolato.Tutte infrastrutture indispensabili per il decollo di un territorio emarginato ed abbandonato.


La segretaria Giusy Gerace ha informato i presenti che una parte del ricavato della festa, sarà devoluto in beneficenza all'Associazione Peter Pan, per curare negli ospedali, nei reparti di oncologia i bambini ammalati. Sulla situazione amministrativa, sono arrivati segnali anche dall'esterno del Festival. Infatti, il consigliere di minoranza di "Cinque Stelle", Vincenzo Papaleo, nel confermare la disponibilità della minoranza, indispensabile per sfiduciare il sindaco, considerando che servono nove voti per la sfiducia, si è detto preoccupato per i notevoli ritardi, e per l'atteggiamento discontinuo dei Ds, nel dare seguito ha quanto deciso nell'assemblea pubblica. «Questi ritardi, ha precisato Papaleo, creano confusione e sfiducia tra la gente, ormai stanca dell'attuale amministrazione, che ha fallito su tutti i fronti.

Mi auguro che ai lavori del consiglio comunale, si vada con un documento unitario tra i Ds e Cinque Stelle, per sancire la fine della legislatura, e prepararci all'arrivo del commissario prefettizio per pochi mesi, buttare le basi per una coalizione di centro sinistra, aperta al contributo della società civile, che si candida alla guida del paese».


Franco Laganà

Tratto da: Il Quotidiano


Autore: Fausto

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