Inserita il 03/11/2005
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"La situazione sta creando una grave incertezza fra gli operatori balneari"
Risale a quest'estate una nota indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale il geometra Mario Gallelli ha prodotto, per conto del Comune di Badolato, una serie di osservazioni sulla situazione attuale della Regione Calabria in merito al conferimento delle funzioni in materia di demanio marittimo.
In base al D.lgs n°112/1998, con il quale sono state conferite le funzioni e i compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali, ogni Regione doveva determinare le funzioni amministrative richiedenti l'esercizio unitario a livello regionale, provvedendo contestualmente a conferire tutte le altre agli enti locali.
In attuazione di questa normativa, con legge regionale si dovevano anche attribuire agli enti locali le risorse umane, finanziarie, organizzative e strumentali in misura tale da garantire la congrua copertura degli oneri derivanti dall'esercizio delle funzioni. Qualora la Regione fosse stata inadempiente, creando grave pregiudizio agli interessi nazionali, il Consiglio dei Ministri avrebbe potuto invocare i poteri sostitutivi.
Questo, a grandi linee, il contenuto del D.lgs 112/98 al quale la Regione Calabria ha dato attuazione solo tre anni fa con la legge regionale n°34 del 2002. Nella legge regionale calabrese, l'esercizio delle funzioni è stato subordinato all'assunzione di una specifica delibera di Giunta con cui dovranno essere trasferite le risorse necessarie e si stabilirà la decorrenza del trasferimento stesso.
In merito a questa situazione, il Comune di Badolato lamentava, nella nota del giugno scorso, il mancato conferimento sostanziale delle funzioni amministrative demaniali ai Comuni, sebbene siano trascorsi sette anni dal D.lgs 112/98.
Questo ritardo nel trasferimento avrebbe creato, secondo l'amministrazione di Badolato, una situazione inaccettabile anche per i concessionari locali le cui concessioni demaniali marittime "sono state lasciate scadere senza che l'Ente Regione abbia provveduto a predisporre i rinnovi o a inviare gli introiti di pagamento annuali".
"La situazione sta creando -si legge nella nota inviata dal Comune di Badolato- una grave incertezza negli operatori balneari che non sanno se sono ancora concessionari o meno; cosa che si sta riflettendo in una stasi del settore balneazione, una stagnazione del livello dei servizi offerti al turista e, in ultima analisi, uno svilimento dell'immagine turistica dei nostri comuni costieri con gravissime ripercussioni sulla nostra economia locale".
Secondo l'amministrazione guidata da Andrea Menniti, tutto ciò costituiva grave pregiudizio per gli interessi nazionali, in quanto interrompeva il flusso di denaro verso le casse dello Stato, configurando dunque l'ipotesi per la richiesta di un intervento sostitutivo da parte del Ministro competente.
A chiarire la vicenda è intervenuta la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio per il Federalismo amministrativo. Nella nota inviata dal direttore dell'Ufficio, la dottoressa Caterina Cittadino, al Comune di Badolato viene specificato che quanto stabilito nella legge regionale calabrese risponde ad un principio generale, "al fine di evitare conferimenti di funzioni agli enti territoriali non esercitabili in assenza di specifiche risorse".
Dunque, il Comune di Badolato "pur essendo in pectore -si legge nella nota ministeriale- titolare delle funzioni in questione non ne è responsabile fino a che non si realizzerà il trasferimento delle risorse. Allo stato, pertanto, le funzioni in materia risultano a pieno titolo in capo all'amministrazione regionale".
La risposta della Presidenza del Consiglio, inviata anche all'Ufficio presidenza della Regione Calabria, si chiude con l'invito alla Regione Calabria a portare a completamento il processo di decentramento definito dalla vigente normativa statale e regionale e a comunicare le iniziative assunte a questo scopo.
Sara Dominijanni
Tratto da: Il Domani, giovedì 3 novembre 2005
Autore: Fausto
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