Inserita il 04/11/2005
News
"I nostri fiori gialli contro la mafia"
dal nostro inviato DAVIDE CARLUCCI
LOCRI (RC) - Ci sono fiori gialli in tutto il corteo. "I nostri fiori contro la violenza della mafia". E un fiume di di gente, soprattutto tanti ragazzi, ha invaso Locri per la "marcia della legalità" (o "marcia della speranza", come tanti ormai iniziano a chiamarla). L'appuntamento, proposto dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e da quello di Cosenza Eva Catissone, e rilanciato sul blog dei ragazzi di Locri, ospitato da Repubblica Scuola&Giovani, è nato come un'iniziativa simbolica per manifestare il dissenso nei confronti delle piccole e grandi mafie che affliggono la Calabria (ma anche le altre regioni italiane) e ha visto, giorno dopo giorno, i suoi obiettivi ampliarsi. La stessa Iervolino si è detta sorpresa del numero di consensi e ha aggiunto: "Questa iniziativa è ricchezza che cresce, la gente di Locri non immaginava e non si aspettava tanta solidarietà". Una marcia spontanea, senza colore, senza bandiere di partito.
Le presenze. Agli ottocento studenti inizialmente previsti da Napoli e Caserta (sono stati organizzati oltre 20 pullman) si sono aggiunti anche tantissimi ragazzi arrivati da altre parti d'Italia: Trenitalia ha infatti organizzato un treno speciale, partito ieri sera alle 23.30 da Bologna, che, durante la notte, ha toccato anche Firenze, Roma, Napoli, Lamezia, Catanzaro. Tutta la città ora è dipinta di giallo: ai ragazzi in corteo sono state infatti distribuite cinquemila gerbere, fiore simbolo della lotta alla mafia.
La rabbia. Tra le migliaia di giovani presenti, tanti striscioni, slogan, ma soprattutto tanta rabbia. "La Calabria si ribella", "La vera omertà è nei palazzi del potere" (con il simbolo "$" nella "O" di potere), "La mafia uccide, il silenzio pure", e ancora "La mafia è una montagna di merda" sono solo alcuni degli striscioni esposti dagli studenti. Tanti anche gli slogan, tra cui "Merda mafioso usa la testa, ci hai rotto il c... e mo' ti becchi 'sta protesta": parole forti, che testimoniano la rabbia di molti cittadini ormai al limite di sopportazione nei confronti della mafia.
I commenti della piazza. Tra i tanti cittadini c'è chi pensa che ci vorrebbe una settimana di queste manifestazioni per cambiare qualcosa, chi ricorda che Locri non ha mai visto, nella sua storia, un così grande assembramento di protesta contro la delinquenza, molti che ricordano come sia molto difficile per i cittadini denunciare l'illegalità. Tra questi il sindaco di Locri Carmine Barbaro: "Se il territorio non è sicuro - ha ripetuto - non possiamo chiedere alle persone inermi di contribuire alla lotta alla 'ndrangheta. La gente collaborerà solo se avrà garanzie di sicurezza". Con lui anche tante mamme, tra cui una che ricorda che bisogna estirpare la mentalità mafiosa, che "i bambini respirano fin da piccoli". In piazza anche il sindaco di Bari Emiliano: "Non si poteva non esserci", ha detto.
La vedova Fortugno. La vedova di Francesco Fortugno ha voluto mandare un saluto ai ragazzi; "Sono la meglio gioventù, ora dobbiamo fare di tutto perché non rimangano soli. Mio marito ha dato la vita - ha affermato -, ora è il momento giusto per cambiare la Calabria".
La partenza del corteo di Locri
La marcia. La manifestazione è partita da piazza del Lungomare, a si snoda per le vie cittadine e passerà da tre luoghi simbolo della città: palazzo Nieddu (dove è stato ucciso, il 16 ottobre, il vicepresidente della Calabria Francesco Fortguno), il palazzo del Comune (appena ristrutturato, che rappresenta lo slancio di Locri verso il futuro) e il tribunale. La conclusione è prevista in Piazza dei Martiri, dove prenderanno la parola gli studenti di Cosenza, Locri e Napoli insieme ai sindaci delle tre città. Chiuderà la manifestazione il presidente della Regione Calabria, Loiero.
Tratto da: www.repubblica.it
Autore: Fausto
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