Inserita il 06/01/2006
News
Badolato. La manifestazione promossa dal Comitato giovani per denunciarne la pericolosità
"Fermiamo le stragi sulla 106"
Nisticò: «Se la situazione non cambierà ci sarà una rivolta»
BADOLATO - «A Locri abbiamo partecipato alle manifestazioni contro la mafia con lo slogan -Uccideteci tutti- . Questa sera a Badolato, come Comitato dei Giovani, abbiamo gridato- Basta fermiamo le stragi della Statale 106- . Abbiamo organizzato una protesta silenziosa per denunciare la pericolosità della statale 106, inserita tra le dieci arterie più pericolose d'Italia, tristemente conosciuta come la strada della morte.
La nostra protesta, la nostra rabbia è rivolta contro il governo, che ha tagliato i finanziamenti, per la messa in sicurezza del tratto della 106 tra Soverato e Guardavalle, contro la classe politica calabrese da sempre latitante, lontana dai problemi drammatici delle popolazioni del Basso jonio soveratese, contro l'Anas responsabile di questi ritardi, contro i sindaci e le amministrazioni locali che non hanno sentito in tutti questi anni, il dovere morale e civile di attuare clamorose proteste, come le eventuali dimissioni dagli incarichi istituzionali. Inoltre la nostra iniziativa vuole essere un sostegno alle lotte continue portate avanti da Franco Nisticò coordinatore del comitato di lotta per la 106 e la ferrovia jonica. Con la nostra marcia silenziosa, abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime della Statale 106. Una strada che il giorno di Natale e Capodanno si è macchiata di sangue d' innocenti, con diversi incidenti mortali a Badolato, Catanzaro Lido, Rossano e Reggio".
Sono state queste le motivazioni di centinaia di giovani di Badolato e del comprensorio, che sono scesi in strada per dire basta alle numerose tragedie che hanno portato dolore e lutti nelle famiglie. I giovani, la gente comune, anziani, studenti, forze politiche, amministratori locali e commercianti, dopo il concentramento in piazza Tropeano, hanno invaso la 106, percorrendo il centro abitato, causando il rallentamento del traffico in direzione di Catanzaro e Reggio Calabria. Moltissimi automobilisti hanno fermato spontaneamente le loro macchine condividendo la protesta dei giovani.
Alla manifestazione, hanno partecipato numerosi familiari delle vittime della 106, che ancora portano il lutto e il dolore per la perdita dei loro cari. « Sono qui, ci ha precisato un giovane, per onorare la morte di mio padre, rimasto vittima di un incidente stradale alla periferia di Badolato, dove nello stesso tratto il giorno di Natale, hanno perso la vita una ragazza di Badolato di 23 anni, e una pensionata di 68 anni di Isca, rimaste schiacciate nelle lamiere contorte della loro auto. Anche quest'ennesima tragedia peserà sulla coscienza di chi è responsabile di queste stragi. Accanto ai giovani ho gridato tutta la mia rabbia, il mio dolore».
Anche un giovane, professionista che lavora a Milano, Franco Leto esprime i tutta la sua rabbia. La manifestazione si è conclusa con l'intervento di Nisticò, che ha avuto parole di elogio per l'iniziativa del comitato dei giovani, che hanno dato uno schiaffo morale al governo nazionale e alla classe politica calabrese.
«Voi, ha detto tra l'altro Nisticò, siete il presente, il futuro e la speranza della Calabria. Adesso basta, siamo al limite della sopportazione, questa pentola a pressione di questo martoriato territorio può scoppiare da un momento all'altro, creando forti tensioni che possono mettere a rischio l'ordine pubblico. Se la situazione non cambierà, allora sarà rivolta popolare».
Franco Laganà
Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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