Lettere anonime agli amministratori Il consiglio sporge denuncia

 

Inserita il 02/03/2006

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Presi di mira alcuni provvedimenti ritenuti illegittimi


Continua l'incubo delle lettere anonime in paese che prendono di mira consiglieri comunali di maggioranza con accuse di attuare provvedimenti amministrativi illegittimi.

Altre missive accusano la minoranza, di non svolgere il proprio ruolo affidatogli dal popolo, non denunciando l'operato del sindaco e della giunta. Le lettere, anonime prendono di mira anche tecnici e semplici cittadini.
Le accuse di vario genere, contenute nelle missive anonime spesso offendono la dignità dei soggetti presi di mira.

Gli ignoti, firmano le loro lettere utilizzando nomi di persone del luogo, i quali che per cautelarsi sono costretti a presentare ai carabinieri regolare denuncia contro ignoti.
Nell'ultimo consiglio comunale, maggioranza e minoranza, nel condannare questi metodi vigliacchi, hanno sottoscritto un documento di denuncia contro ignoti, inviato alle autorità preposte a tutelare e difendere i cittadini.

Dopo l'ultima lettera anonima, bisogna registrare, perchè chiamati in causa, la presa di posizione del gruppo consiliare "Badolato Sviluppo", composto dagli ex assessori, Giuseppe Leuzzi, Giuseppe Carnara, Raffaele Lanciano, che hanno espresso il loro disappunto con una lettera aperta ai cittadini, inviata al sindaco di Badolato Andrea Menniti, e al segretario Comunale Vincenzo Prenestini.

«I consiglieri comunali del movimento politico indipendente "Badolato-Sviluppo" di maggioranza, si legge nella lettera, chiamati in causa dalle numerose lettere anonime che circolano negli uffici, nei locali pubblici, tra privati cittadini in particolare della recente a firma di un certo Lentini Giuseppe, contestano e respingono fermamente le critiche infondate calunniatorie e diffamatorie mosse nei loro confronti, evidenziando che l'attuale posizione politica del gruppo è all'interno della maggioranza, anche se in posizione critica, essendo stati con varie strategie dei vari gruppi e dal sindaco allontanati, escludendoli dalla vita politica. Da quando è venuto a mancare lo spirito democratico di partenza, che nel programma politico avevano sottolineato».

Cosi prosegue la lettera: «La trasparenza, i valori democratici, l'interesse collettivo generale e non dei singoli, partecipando attivamente alla vittoria della lista "Arcobaleno", hanno guidato e guidano la propria azione politica, dopo il loro allontanamento forzato e indotto. Essendo stati chiamati in causa, puntualizzano di non essere minacciati da nessuno; di non essere collusi con nessuno; che il loro silenzio è dovuto solo ad un periodo di riflessione politica, considerata l'instabilità politica dell'amministrazione; che i loro voti non saranno a disposizione di nessuno nell'eventualità che qualche gruppo politico o singolo di maggioranza decidesse di far cadere l'amministrazione, qualora non venisse soddisfatto qualche loro interesse personale».

Nella lettera, inoltre, Leuzzi, Lanciano e Carnara, fanno riferimento alla delibera di giunta comunale, n.12 del 18 gennaio 2006 riguardante il potenziamento dell'ufficio tecnico. Il gruppo si domanda «se il piano di potenziamento dei Ds e altri assessori a noi ostili era già preparato, precisando che se l'avessero proposto allora nessuno sarebbe stato contro. Questo atteggiamento politico, dimostra l'ostilità nutrita nei nostri confronti, ma la cosa non ha sorpreso nessuno, visto che consideravano i consiglieri come terzo incomodo tra il movimento "Faro" e i Ds. Immediatamente, il sindaco opta per il nostro abbandono rubandoci i voti e offendendo i nostri elettori.

I consiglieri sottolineano e apprezzano che dopo un anno e mezzo i diessini hanno apprezzato la proposta di potenziamento dell'ufficio, ma non condividono il metodo adottato, non conforme ai principi d'imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione».


Franco Laganà

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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