La commissione d'accesso avora a ritmo intenso. Al prefetto l'ultima parola

 

Inserita il 13/05/2006

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Gli atti del Comune passati al setaccio

Ascoltati molti dipendenti comunali. Presto toccherà al sindaco


BADOLATO - Proseguono a ritmo intenso i lavori della Commissione d'accesso agli atti del Comune. La commissione era stata nominata il 14 marzo scorso, a soli 18 mesi dall'insediamento dell'amministrazione "Arcobaleno" guidata dal sindaco Andrea Menniti, dal prefetto di Catanzaro, che ne aveva affidato la presidenza al vice prefetto, Andrea Poltrone, e risultava composta da Marinella Giordano, dirigente della Questura di Catanzaro, Francesco Tocci, capitano della Compagnia carabinieri di Soverato, Michele Di Nunno, capitano della Guardia di Finanza, Antonio Cannarella vicequestore in servizio alla Dia.

Da vari uffici comunali, la commissione aveva prelevato un ingente quantitativo di materiale cartaceo relativo all'attività amministrativa, atti e deliberazioni di giunta e del consiglio comunale, mentre una particolare attenzione era stata riservata ai provvedimenti adottati dell'ufficio tecnico. Tutto il materiale era stato trasferito in una stanza blindata della delegazione municipale della frazione marina. In questa sede la commissione si sta riunendo da oltre due mesi per la lettura di tutti gli atti amministrativi.

Intanto, bisogna registrare che la stessa commissione ha sentito quasi tutti i dipendenti comunali, compreso il segretario comunale, Vincenzo Predestini, sono seguiti poi gli interrogatori dei capiarea dei vari uffici: Agostino Criniti, Cosimo Ermocida, il tecnico comunale Pasquale Larocca, mentre a giorni sarà sentito anche il comandante dei vigili urbani, Emilio Bressi. C'è chi ipotizza che il gruppo di lavoro, per avere maggiore chiarezza sugli atti, potrebbe ascoltare anche il sindaco e i componenti della giunta comunale. Sui lavori della commissione, comunque, non è trapelato nulla, e c'è il massimo riserbo.

A lavori ultimati, spetterà al prefetto di Catanzaro Enrico Laudanna, valutare la relazione della commissione e decidere se chiudere le indagini, se non sono emersi fatti eclatanti relativi a condizionamenti esterni all'attività amministrativa, oppure decidere di trasmettere gli atti al ministro degli Interni per adottare i provvedimento del caso. C'e da dire anche, che sia il sindaco che la giunta hanno più volte dichiarato che sono stasi loro stessi a sollecitare l'arrivo della commissione, per sgombrare dubbi e perplessità sull'operato dell'amministrazione comunale, più volte attaccata delle numerose lettere anonime che, secondo il sindaco, miravamo a gettare dubbi e ombre sull'operato della maggioranza, per far cadere l'amministrazione comunale.

Nelle missive anonime di denuncia, indirizzate alle varie forze di polizia, Prefettura, commissione Antimafia, e ministro degli Interni, con argomentazioni offensive sulla moralità dei consiglieri ma anche di tecnici e semplici cittadini, si chiedeva l'interveneto dell'autorità preposte al controllo degli atti del comune. Per tutelarsi, il consiglio comunale aveva all'unanimità, per tutelare la propria immagine, deliberato di presentare denuncia contro ignoti.

Comunque tutti i consiglieri si sono dichiarati fiduciosi sull'operato della commissione chiamata a valutare il comportamento della maggioranza, che secondo le loro argomentazioni si è mossa in tutti i suoi atti deliberativi nel rispetto della legalità.


Franco Laganà

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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