Inserita il 21/06/2006
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In un documento il sindaco Menniti respinge le accuse dell'opposizione
Dopo l'assemblea pubblica organizzata dall'opposizione "Cinque Stelle", e dai lavori del Consiglio comunale, non c'è più pace tra la maggioranza "Arcobaleno" guidata dal sindaco Andrea Menniti e la minoranza ex "Cinque Stelle", oggi con una nuova denominazione "Unione per lo Sviluppo di Badolato".
L'amministrazione comunale, con un documento denuncia le affermazioni del capogruppo Francesco Gallelli, e ribadisce che «Badolato non è al degrado».
«Pochi giorni fa, si legge nel documento, svegliatosi dal torpore primaverile che dura da ormai due anni, la minoranza di Badolato ha fatto un'assemblea dichiarando la sua stessa fine, "Cinque Stelle" non esiste più, ed annunciando la morte del paese arrivato a loro dire al "degrado, socio economico".
Nel prosieguo del comunicato, viene criticato il comportamento di Gallelli, che pur con una ventennale presenza amministrativa, risulta responsabile di un periodo che ha lasciato un segno negativo dell'amministrazione, nella quale lui ha ricoperto la carica di vice sindaco.
«Da vice sindaco, si legge, egli è stato un grande protagonista del completo sfascio in cui abbiamo trovato il nostro municipio, al nostro insediamento di due anni fa. Gallelli non si ricorda mai di dire che il nostro Comune paga ogni anno un miliardo di vecchie lire per i mutui e debiti vari, cifre incommentabile per un ente di 3500 abitanti. Tale spaventoso indebitamento, obbliga tutti noi a pagare tasse elevatissime, senza poter fare investimenti nei servizi utili alla collettività».
Il documento dell'amministrazione, ricorda anche il mutuo di 10 miliardi di vecchie lire, ultimo atto dell'amministrazione guidata da sindaco Mannello, utilizzati per pagare gli oneri di espropri, che nascosti hanno permesso di falsificare i bilanci comunali dal 1997 al 2002.
Vengono denunciati anche i metodi per la conduzione di opere pubbliche, mai finanziati ed improponibili, tra cui il lungomare, centro polifunzionale, centro polimercantile, gli sperperi relativi all'informatizzazione degli uffici per una spesa di 45 mila euro, il caso Tefesel, una società romana per la gestione dell'Ici, con un contratto capestro.
Vengono citati anche altri provvedimenti negativi adottati dall'amministrazione Cinque stelle, che hanno lacerato il tessuto sociale».
«Per noi Badolato, conclude il documento, pur in un momento difficile non è assolutamente allo sbando, ed abbiamo il dovere di continuare ad amministrare. Con o senza una minoranza attendibile. Se però i nostri avversari, invece di gridare ai quattro venti contro chi sta gestendo l'emergenza vorranno intraprendere un percorso comune nell'interesse di una collettività stanca di divisioni e propaganda, noi saremo disponibili al dialogo. Un confronto sui tanti progetti in corso e sui futuri, che aiuti nel tentativo d'amministrare le emergenze di questi mesi».
Infine si ribadisce anche che l'obiettivo primario rimane l'assoluta trasparenza che deve guidare la politica, per uscire dalla difficile situazione che non definiamo degrado, le cui responsabilità rimangono del consigliere di minoranza Francesco Gallelli, che oggi si strappa le vesti.
Franco Laganà
Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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