Sciopero della fame per la 106

 

Inserita il 29/06/2006

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Lo ha annunciato Nisticò, del Comitato per la messa in sicurezza della "strada della morte"



Ad agosto in programma una marcia di protesta con fiaccolata

Franco Nisticò, coordinatore del "Comitato di Lotta" per la statale 106 e la ferrovia jonica, del Basso jonio soveratese, pur dichiarandosi soddisfatto per il ripristino dei treni a lunga percorrenza per Milano e Torino, per il ripristino delle corse per le Terme di Caronte, annuncia che bisogna continuare a lottare per migliorare i trasporti regionali, tra cui le corse di pullman che dall'aeroporto e dalla stazione di Lamezia, arrivano nel Basso Jonio. Evidenzia anche la necessità d'istituire i bus del mare, e i bus della notte, sia per evitare gli spostamenti in macchina, sia per i giovani che vanno nelle discoteche, tutto questo per evitare incidenti mortali.

Nello stesso tempo rilanciar l'idea della metropolitana di superficie, Lamazia - Roccella. Inoltre, Nisticò, ha annunciato lo sciopero della fame, se i sindaci e le istituzioni ad ogni livello non si mobiliteranno in vista delle prossime iniziative per sbloccare l'inizio dei lavori per la messa in sicurezza della 106, tristemente conosciuta come "Strada della morte".

L'annuncio, è stato dato in una conferenza stampa che si è svolta a Badolato. Nisticò per l'occasione ha annunciato anche il grande evento di quest'estate " La notte della Ss 106". «Dopo le dichiarazioni dei responsabili dell'Anas, e del ministro Di Pietro, puntualizza Nisticò, che hanno denunciano i rischi reali per mancanza di fondi di bloccare tutti i cantieri delle infrastrutture, tra cui la Sa -Rc, e la statale 106, ho ritenuto opportuno lanciare un grido d'allarme alle popolazioni del Basso jonio, ai sindaci, ai parlamentari calabresi, al presidente della Regione, Agazio Loiero. Il coordinamento nato con la presenza dei 27 sindaci della zona, si deve mobilitare non solo per la 106, la ferrovia, ma anche per affrontare i gravissimi problemi che affliggono questo territorio che rischia l'isolamento economico, turistico e culturale».

Nisticò, come intende mobilitare le popolazioni?

«Il 7 luglio alle 18,30 presso il Centro sociale di Badolato Marina, si svolgerà un incontro con la presenza dei sindaci, delle forze politiche, dei movimenti e dell'associazioni sindacali, per buttare le basi per il grande evento che si terrà giorno 8 agosto lungo la statale 106, una fiaccolata alla quale abbiamo dato il nome "La notte della statale 106". Questa manifestazione servirà a scuotere le coscienze del governo nazionale e regionale, e dovrà rimanere memorabile nella storia del paese, affiche si chiuda definitivamente una telenovela che dura da oltre 50 anni, che ha provocato migliaia di morti. Ripeto il Basso Jonio con i suoi problemi irrisolti risulta essere una pentola a pressione che può scoppiare, che può sfociare in manifestazioni e rivolte popolari».

Nisticò ha dato anche lettura del comunicato del movimento giovanile badolatese, che ha visto protagonisti i giovani del luogo e gli studenti universitari che durante il mese di dicembre hanno bloccato simbolicamente la 106 per richiamare l'attenzione dell'istituzioni. Nel comunicato, il coordinatore dell'evento "La notte della 106",

Franco Leto, lancia un forte appello alla mobilitazione e precisa come si svolgerà la manifestazione «Sarà una marcia con staffetta e fiaccolata, precisa Leto, che coinvolgerà non solo le popolazioni dei paesi attraversati dalla 106, ma anche i numerosi turisti presenti in Calabria, associazioni e movimenti provenienti da tutta l'Italia che hanno aderito al nostro appello lanciato via internet. La staffetta partirà a sud dal comune di Guardavalle, e contemporaneamente a nord dalla città di Catanzaro, per poi dopo aver attraversato tutti i centri costieri convergere nel campo sportivo di Badolato.

Noi giovani, vogliamo essere i protagonisti di questa rivolta civile, morale e democratica. Con questo evento storico, che avrà riscontro a livello nazionale ed europeo,vogliamo che il Basso Jonio, la Calabria, i calabresi alzino la testa, per dire basta a chi ancora ci considera cittadini del terzo mondo».

Franco Laganà

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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