Inserita il 27/07/2006
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Badolato. In vista della manifestazione dell'8 agosto per la statale jonica
BADOLATO - Continuano le adesioni alla manifestazione di protesta per la statale 106 jonica, in programma per l'8 agosto.
La prima associazione ad aderire è stata "Catanzaro nel Cuore" che si sta prodigando per coinvolgere il maggiore numero di movimenti e associazioni di Catanzaro e della provincia. Intanto Sergio Genco, segretario provinciale Cgil Catanzaro-Lamezia, con un comunicato ha ufficializzato l'adesione alla manifestazione che va si legge nel comunicato nella direzione di sensibilizzare il governo nazionale, la giunta regionale, l'Anas per la realizzazione dell'autostrada jonica E 90.
Genco, il sindacato vicino al comitato di lotta? «La CGIL è consapevole che per avviare un'autentica azione di sviluppo economico e sociale dell'intera fascia jonica calabrese è necessario dotare questa parte della Calabria di moderne infrastrutture viarie. L'intera area orientale della nostra regione, da Rocca Imperiale a Melito Porto Salvo, continua ad essere penalizzata e lo sviluppo, in modo prevalente, si concentra nella fascia tirrenica e nelle arre territoriali dove più forte e moderna è la presenza delle infrastrutture intermodali, dall'A3, all'aeroporto, al doppio binario ferroviario, al porto di Gioia Tauro».
Alcuni territori della Calabria, rischiano l'isolamento definitivo se non ci saranno interventi sulle infrastrutture? «Il cinquanta per cento della popolazione regionale, è di fatto isolato in ragione della vetustà del sistema viario.Tutto ciò ha determinato, negli anni, una situazione di non sviluppo e non è un caso che tutti gli indicatori socio-economici sottolineano lo stato di decadenza e arretratezza della fascia jonica: dal basso reddito pro-capite, all'elevata incidenza della disoccupazione, dal progressivo abbandono dei centri collinari ed interni, all'emigrazione giovanile.L'insieme delle attività economiche: turistiche, commerciali e produttive soffrono la mancanza di infrastrutture e non trovano conveniente la loro localizzazione in un area geografica non servita, le cui strade hanno una velocità di percorrenza commerciale di 35 chilometri orari».
La statale 106, conosciuta come la "Strada della Morte", è stata riconosciuta la più pericolosa d'Italia? «Si è vero, una situazione, questa, che incide negativamente sui costi, per unità di prodotto, determinando, di fatto, un disincentivo agli investimenti. A tutto ciò occorre aggiungere l'estrema pericolosità di una arteria stradale, super congestionata d'automezzi, che ormai attraversa tutti i centri marini; non c'è tratto stradale dove non vi sia stato un incidente, quasi sempre mortale. La battaglia perciò, a favore di una nuova 106, non è solo economica ma ha una valenza sociale e civile. Da anni questo problema è posto da comitati, sindaci, organizzazioni sociali e sindacali, ma fino ad oggi è stato affrontato con palliativi che hanno solo protratto nel tempo un'aspettativa non più rinviabile».
I governi nazionali, quelli regionali, e l'Anas hanno disatteso gli impegni assunti. Quali sono le valutazioni del sindacato? «Condivido la sua analisi, occorre che la manifestazione ponga la questione nella sua interezza, servono pertanto impegni precisi affinché la realizzazione della E 90 venga assunta come aspetto prioritario nella politica regionale». Il sindacato può svolgere un ruolo importante su questo? «Ritengo di si e farà a tutte le camere del lavoro, agli iscritti affinché si attivino per la riuscita dell'iniziativa a Badolato per l'8 agosto».
f.l.
Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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