Inserita il 04/09/2006
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Badolato. L'ex sindaco giudica negativamente l'attuale amministrazione
Forti critiche anche per il gruppo consiliare dei Ds
Registriamo un'intervista al coordinatore di "Aprile per la sinistra", Vincenzo Piperissa, ex sindaco comunista di Badolato. «Ho partecipato ai lavori del consiglio aperto - precisa Piperissa - perché la discussione verteva anche sul dissesto finanziario. Sono il sindaco che ha dichiarato, negli anni '90 il dissesto, determinato dalla precedente amministrazione "Aratro", guidata dall'attuale sindaco, Andrea Menniti. Tutti ricorderanno il "Libro Bianco" dei 7 miliardi di debiti ereditati, le denunce alla procura».
Piperissa, quel periodo ha lasciato i segni?
«Il calvario economico è iniziato allora, il Pci che si è assunto l'onere di portare avanti quel risanamento. La situazione, oggi non è quella di allora, il comune non è in dissesto. Il suo risanamento è stato portato a compimento da Bressi, e poi da da Mannello».
Oggi la situazione del comune è compromessa?
«Badolato vive una difficoltà economica come gli altri comuni, ma qui si pagano le tasse più alte di tutta la ionica. La verità è che gl'amministratori parlano di difficile situazione economica per nascondere l'incapacità amministrativa. La cosa ridicola è che, a risolvere i problemi economici, dovrebbe essere il sindaco Menniti, lo stesso sindaco, di centrodestra, è sostenuto dal partito che allora lo ha combattuto, il Pci, oggi Ds».
Dopo un anno però l'avevano sfiduciato.
«A parole. I Ds hanno affermato pubblicamente, che questo signore non era all'altezza, come nell'assemblea del 10 Luglio 2005. In quelle occasioni, hanno chiesto scusa ai compagni, e ai presenti, affermando che era giunto il momento di mandarlo a casa. All'improvviso, tutto è rientrato,e i Ds si sono sistemati in giunta e con promesse di incarichi a tecnici diessini. Tutto risolto, anche se la maggioranza aveva un solo consigliere in più, perché i tre primi eletti, Leuzzi, Lanciano e Carnara, venivano esclusi dalla giunta e si dissociavano».
«Oggi che situazione amministrativa c'è?
«Abbiamo una maggioranza che è minoranza nell'opinione pubblica, e ricattabile perché sostenuta da un solo consigliere che sarà, si dice, nominato assessore per stabilità amministrativa. Il P.r.g.e la gestione dei tributi alla comunità montana, provvedimenti osteggiati dai DS quando erano all'opposizione, oggi che sono maggioranza li accettano in toto. E lo scempio ambientale perpetrato con l'eliminazione di 300 metri di piante di oleandro sul lungomare, perché, a loro dire, di difficile manutenzione. Poi incombe su questo comune il parere della commissione Antimafia».
Piperissa, lei sostiene che un eventuale scioglimento sarebbe un fatto gravissimo?
«Personalmente, preferisco che rimanga in carica questa maggioranza rispetto all'arrivo del commissario prefettizio. Non capisco come questo partito il Pci-Ds, assista passivamente e subisca l'umiliazione di questi avvenimenti. C'è da qualche anno un fuggi fuggi generale, ma nessuno, a nessun livello, si pone il problema».
Lei, in riferimento ai lavori dell'ultimo consiglio, è stato molto critico.
«Assistere al consiglio è stato avvilente. Non ho condiviso il rifiuto del sindaco di discutere del caso sollevato dal consigliere Carnara, relativo ai ritardi nel riparare la rete fognaria, cosa che ha prodotto le accuse del sindaco, tramite stampa, nei confronti del tecnico comunale Pasquale Larocca. Ho condiviso gli interventi del pubblico, quello dell'architetto Criniti, che ha chiesto le dimissioni dell'amministrazione, e ha puntato il dito contro il gruppo consiliare Ds per la mancanza di credibilità. Anche lui ha citato il Prg, contestato in passato dai Ds in assemblea pubblica, quando erano all'opposizione, mentre oggi che sono maggioranza, hanno assunto un tecnico esterno, della segreteria Ds, per portare a compimento quello che in precedenza avevano contestato.
Dopo queste uscite, come possono un partito e i suoi dirigenti presentarsi di fronte all'opinione pubblica e pensare che ciò che diranno sarà credibile?»
Lei, intervenendo in consiglio, ha parlato anche di disgregazione sociale.
«Si, la disgregazione è dovuto alla mancanza di credibilità degli uomini politici che lo rappresentano. "Aprile per la Sinistra" aveva intrapreso una serie di incontri con le forze del centro-sinistra e associazioni, per creare le condizioni di un futuro migliore. Questo gruppo dirigente diessino, ha acquisito inizialmente quella fase di dialogo ma, finita la fase elettorale è tornato a rinchiudersi nel proprio guscio. Dico ciò perché sostenuto da tanti compagni. A questo documento seguiranno iniziative pubbliche, perché riteniamo che questa maggioranza non rappresenti più la volontà dei cittadini».
Franco Laganà
Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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