Polemiche sull'intimidazione ad Andreacchio

 

Inserita il 19/10/2006

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L'amministrazione critica un servizio sulla vicenda andato in onda su Rai 3



BADOLATO - Ancora polemiche e prese di posizione sulla vicenda che ha coinvolto l'ex difensore civico, Pasquale Andreachio, direttore del sito Gilbotulino, al quale nei giorni scorsi è stata incendiata l'auto parcheggiata sotto casa. Della vicenda, la nostra testata giornalistica, ha dato ampia informazione.

Ora bisogna registrare un servizio mandato in onda su Rai 3 regionale curato dal giornalista Pietro Melia.
Il giornalista nel raccontare l'episodio, ha intervistato anche il professore Andreacchio, nel servizio veniva evidenziato che l'uomo, tre anni fa aveva subito un altro incendio doloso della sua autovettura, che si era dimesso da difensore civico, in quanto non era stato messo dall'amministrazione "Arcobaleno", nelle condizioni di svolgere il suo ruolo istituzionale. Nel servizio, inoltre, si precisava che a Badolato, nei mesi scorsi si era insediata la Commissione d'Accesso, la quale aveva completato le sue indagini.

Melia, quindi, con la sua riconosciuta professionalità ha raccontato i fatti accaduti. Non sono però dello stesso avviso gli amministratori comunali che con un comunicato stampa ribadiscono che l'amministraziione "Arcobaleno", di Badolato opera nel rispetto della legalità e del loro corretto comportamento, e criticano il servizio mandato in onda da Rai 3 regionale. Questo il comunicato stampa: «L'incendio dell'autovettura del prof. Andreacchio, se - come si afferma nel servizio - si inserisce in un più ampio e preciso disegno criminoso finalizzato a comprimere con la legge della forza la libera manifestazione del pensiero di un privato cittadino, è un atto squallido e villano, rispetto al quale l'amministrazione comunale, per un verso, desidera esprimere piena solidarietà al docente, per altro verso, auspica che la Magistratura possa fornire risposte rapide ed esemplari, le uniche capaci in tali situazioni di far sentire ai cittadini la presenza dello Stato sul nostro territorio.

Purtroppo, però, il servizio del dr. Melia e l'intervista al professore Andreacchio, per come realizzato, nel diffondere la notizia dell'atto intimidatorio, quale ritorsione per le battaglie del docente contro il malaffare locale, ingenera un collegamento ingiusto ed ingiustificato tra l'opera di balordi e l'operato dell'amministrazione comunale».

Cosi prosegue il comunicato:«Ed invero, nel servizio, dopo aver diffuso la notizia che l'amministrazione comunale è sotto la lente della commissione di accesso e dopo aver indicato la matrice mafiosa dietro l'opera incendiaria, si affrontano senza soluzione di continuità le ragioni che avrebbero indotto il docente a dimettersi dalla carica di difensore civico, precisando che esse riposerebbero in presunte resistenze da parte dell'amministrazione comunale della sua azione istituzionale. Con ciò, lasciando sottilmente intendere che tra l'opera dei balordi e le presunte resistenze dell'amministrazione vi possa essere un bieco quanto sinistro filo conduttore.

L'amministrazione comunale di Badolato desidera fermamente precisare che a livello locale rappresenta lo Stato e combatte decisamente l'antistato, per come dimostrato dalla storia personale degli amministratori, anch'essi vittime di gravi atti intimidatori, e che non ha mai posto alcuna resistenza all'operato del professore Andreacchio, dal momento che lo stesso è stato nominato e voluto da questa stessa amministrazione con voto espresso all'unanimità in seno al consiglio comunale!».

Queste le conclusioni: «Per le suindicate ragioni, l'inquietante connubio insinuato dall'emittente regionale, inesistente di fatto, si rivela inaccettabile, pesantemente lesivo della reputazione dei rappresentanti del civico consesso e, come tale, si pone ben oltre il corretto esercizio del diritto di cronaca giornalistica e di critica politica. Formula pertanto espressa riserva di valutare con i propri legali l'opportunità di ricorrere alla competente autorità giudiziaria penale e civile a tutela della reputazione dell'ente e di tutti i soggetti che lo rappresentano».


f.l.

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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