Inserita il 29/08/2007
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C’è la disponibilità del vicepresidente dell’amministrazione provinciale, Mario Magno, ad ospitare nel Catanzarese il meeting regionale richiesto dai ragazzi e c’è la disponibilità del vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Occhiuto, a firmare un progetto di legge alternativo a quello in discussione a palazzo Campanella. Ma i veri interlocutori delle Consulte giovanili calabresi tacciono. Non ha ancora ricevuto risposta, infatti, la richiesta di un confronto con la maggioranza alla Regione Calabria che si avvia ad approvare un disegno di legge sulle politiche giovanili giudicato “lacunoso” proprio dai suoi diretti destinatari.
E l’occasione del forum organizzato sabato scorso a Badolato dalla Cgb “Ulixes” proprio per rilanciare la questione dell’istituzione della Consulta giovanile regionale alla presenza dei giusti interlocutori istituzionali non ha fatto registrare gli auspicati passi in avanti. Di impegni, infatti, i politici presenti – Mario Magno (Udc) e Roberto Occhiuto (Udc) - ne hanno potuto comprensibilmente assumere solo per il proprio schieramento, mentre la sedia destinata all’assessore regionale alle Politiche giovanili, Nicola Adamo, che nei giorni scorsi aveva garantito la sua presenza nel Basso Ionio, è rimasta vuota.
Non senza conseguenze polemiche. “Da mesi chiediamo senza successo di essere ascoltati. Piuttosto che essere qui Adamo ha preferito prendere parte alla Festa dell’Unità a Bologna, dimostrando che le sue attenzioni sono rivolte ad altri problemi e priorità”, ha infatti bacchettato il cosentino Giancarlo Scarpelli, portavoce del Cgr Calabria che con il responsabile della consulta badolatese, Guerino Nisticò e il vicepresidente della Consulta giovanile provinciale, Alessandra Tassoni, ha accolto sabato pomeriggio nel Borgo di Badolato giovani (presenti anche delegazioni delle consulte di Cortale e Gimigliano) e relatori.
“Vogliamo una politica più inclusiva nei confronti dei giovani”, ha scandito Scarpelli lasciando a Guerino Nisticò il compito di illustrare “i limiti di una proposta di legge su cui chiediamo di essere coinvolti”. “Così come studiata – ha spiegato il presidente della Cgb “Ulixes” reduce dal successo del “Badolato summer festival” – la Consulta regionale taglia fuori tutto il mondo delle consulta giovanili, dei forum e delle associazioni comunali non rispettando neppure i criteri di territorialità e categoria”.
Perplessità che si sono tradotti in appositi “emendamenti” che ora i ragazzi del Cgr Calabria chiedono di poter discutere con i propri interlocutori: “Abbiamo chiesto a gran voce l’organizzazione di un campus regionale di due giorni per discutere tutti insieme della normativa. Speriamo davvero di essere convocati prima dell’approvazione del Pdl”. “Credo utile che la politica regionale raccolga la vostra richiesta ma posso assumere impegni solo per la parte politica che rappresento. Già il 31 luglio, come componente dell’Ufficio di presidenza, ho deciso di non firmare quel progetto di legge perché mi sono reso conto che non era concordato dal basso.
Spero che questo possa servire a produrre un testo migliore perché se vogliono regalarvi una brutta legge solo per strumentalizzarvi allora è meglio rifiutarla”, gli ha replicato a stretto giro il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Occhiuto precedendo l’intervento al microfono di Mario Magno. Dal numero due all’ente intermedio catanzarese una risposta operativa: “Ci offriamo come consulta provinciale di organizzare il meeting regionale che richiedete”. Si tratta solo di aspettare che i palazzi di Catanzaro e Reggio Calabria battano finalmente un colpo.
Francesca Chirico
il domani 29 agosto 2007
Autore: Fausto
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