Inserita il 09/09/2007
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«Il territorio soveratese non può rischiare di restare isolato»
Dopo le denunce di Nisticò sulla soppressione dei treni
DOPO il grido d’allarme lanciato da Franco Nisticò, coordinatore del “Comitato di Lotta” del basso jonio soveratese, contro la classe politica nazionale e calabrese, a suo dire insensibile sui rischi di soppressione dei treni a lunga percorrenza sulla ferrovia jonica a partire dal 15 settembre, e i notevoli ritardi per il mancato ammodernamento della statale 106, arrivano le precisazioni del ministro dei Trasporti,
Alessandro Bianchi, chiamato in causa dallo stesso Nisticò.
«Mi fa piacere - ha dichiarato il coordinatore del Comitato di Lotta, che la notizia, da voi pubblicata, ha smosso le acque, e ha scosso le coscienze di qualche parlamentare e partito politico calabrese. Ringrazio il ministro, che in un comunicato stampa ha dichiarato che non c’è la necessita di creare falsi allarmismi in quanto non ci saranno tagli sulla linea jonica, per quanto riguarda la soppressione dei treni diretti a Torino e Milano, che avrebbero creato enormi disagi ai viaggiatori calabresi. Sono convinto, che nell’incontro di lunedì a Roma con i vertici di Trenitalia, il ministro si faccia interprete della rabbia delle popolazioni della fascia jonica da Reggio - Roccella -
Lamezia, continuamente penalizzate da provvedimenti irresponsabili dall’ente ferrovia che non trovano nessun riscontro, considerando
che questi due treni notturni, come quello diretto a Roma sono strapieni di viaggiatori per tutto l’anno, e viaggiano in condizioni disumane ».
«Questo territorio – prosegue Franco Nisticò – rischia l’isolamento per mancanza di infrastrutture viarie, un solo binario, una delle poche
linee ferrate non elettrificata. La mia denuncia, era suffragata dalla notizia che Trenitalia nel nuovo orario, avrebbe tagliato questi treni.
Della soppressione dei treni aveva preso posizione anche il Partito dei Comunisti Italiani, con una nota di condanna sulla decisione di Trenitalia che vuole isolare la Regione Calabria».
Esponenti del partito della Basso jonio soveratese, ribadivano anche che dal ministero dei Trasporti erano stati presi impegni per una riprogrammazione dei servizi, evidenziavano anche che Trenitalia «non può guardare solo al profitto, ma deve innanzitutto garantire servizi efficienti, carrozze moderne e dare sicurezza ai viaggiatori, che spesso sono costretti a viaggi d’incubo: ritardi, mancanza di riscaldamenti, furti, aggressioni».
Il comitato di lotta e i Comunisti Italiani della federazione calabrese auspicano che il nuovo orario che entrerà in vigore a dicembre
tenga conto delle dichiarazioni del ministro Alessandro Bianchi. Nisticò ancora una volta lancia un forte appello al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, all’assessore ai Trasporti, ai parlamentari calabresi, ai sindaci, ai sindacati, per vigilare su queste problematiche, per non trovare qualche brutta sorpresa nel nuovo orario. Denuncia ancora una volta i ritardi per la 106 e chiede all’Anas notizie sullo stato del progetto per l’ammodernamento del tratto Soverato - Guardavalle, una strada tristemente conosciuta come la “ Strada della Morte” e la più pericolosa del territorio nazionale.
«Ho espresso la mia soddisfazione - conclude Nisticò - nell’apprendere che la giunta municipale del comune di Soverato con la delibera numero 179 del 5 settembre ha approvato il protocollo d’intesa con l’Amministrazione provinciale per la realizzazione della “Metropolitana di Superficie” di collegamento tra Catanzaro - Soverato e con l’aeroporto di Lamezia Terme.
Un progetto ambizioso che sicuramente limiterà il traffico sulla 106 e che può diventare anche un volano per lo sviluppo turistico di questo territorio». «Ritengo comunque – ha aggiunto - che sarebbe un errore che la metropolitana si fermi a Soverato. Ci faremo
promotori come comitato di lotta per prolungarla fino a Gurdavalle».
Franco Laganà
Il quotidiano della Calabria
Autore: Fausto
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