Inserita il 22/08/2008
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’Ndrangheta e appalti. Scarcerato dal Tdl
di FRANCO LAGANÀ
ANTONIO Paparo, 46 anni residente a Badolato, dopo un anno di carcere è ritornato in libertà. L'imprenditore di calcestruzzo, con Silos in Badolato Marina, era stato arrestato per violazione dell'art. 600 cpp. Comma 1 lett. C-E in relazione agli art. 291- 292- 699 cpp.
Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria, presieduto dal magistrato Maria Vicidonni, e dai giudici Alessandra Ferrero, e Daniela Oliva, ha accolto le istanze difensive dell'avvocato Salvatore Staiano, ed a scioglimento della riserva all'esito dell'udienza del 6 agosto, ha annullato l'ordinanza impugnata ed ha disposto l'immediata scarcerazione di Antonio Paparo.
L'accusa riguardava l'associazione a delinquere con le cosche di Gioia Tauro sui lavori dell'Autostrada Salerno - Reggio Calabria, con riferimento anche ad intercettazioni telefoniche, e alle dichiarazioni di un pentito.
I legali di Paparo avevano proposto ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza del 17 agosto 2007, pronunciata dal tribunale di Reggio Calabria, che aveva confermato l'ordinanza di applicazione della misura cautelare alla custodia in carcere. Nel provvedimento si legge che con riferimento alla posizione di Paparo è evidente, premesso che, in assenza di elementi nuovi il Pm non poteva avanzare, ed il Gip non poteva applicare alcuna misura cautelare nei suoi confronti.
Con altri motivi di ricorso l'indagato deduce la nullità dell'ordinanza per assoluta carenza nel capo d'imputazione di precise condotte da contestare all'indagato nonchè la insussistenza sia di gravi indizi di colpevolezza sia nelle esigenze cautelari.
Tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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