Riunione al Comune per fare il punto sul fermo dei lavori. Lettera a Rfi e prefetto

 

Inserita il 21/09/2008

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Sottopassi, la protesta dei sindaci
Da oltre un anno si attende il riappalto delle opere

di FRANCO LAGANÀ
S. SOSTENE - Si è svolta presso la sala consiliare del comune di S. Sostene, una riunione, programmata dal sindaco Luigi Aloisio, alla quale erano stati invitati i sindaci di Badolato e S. Andrea, per affrontare le problematiche relative ai notevoli ritardi nella realizzazione dei sottopassi ferroviari.

Al termine della riunione è stato sottoscritto un verbale firmato dal sindaco Luigi Aloisio, dal vice Michele Corasaniti, dal vice sindaco di Badolato, Vincenzo Piperissa, e dall'assessore ai Lavori pubblici. Vincenzo Codispoti. mentre per il comune di S. Andreanon c'èranessunrappresentante. Nella sua relazione introduttiva il sindaco, ha ripercorso le vari fasi che hanno caratterizzato i notevoli ritardi per la realizzazione sottovia al Km 316+809, 325+565 rispettivamente nei comuni di S. Sostene e Badolato, in provincia di Catanzaro, di una passerella pedonale al km 325+823 nel comune di Badolato, in sostituzione del PL ai km 316+809 e 325+822 della linea Metaponto – Reggio Calabria.

«I rappresentanti dei predetti Enti, si legge nel verbale, fanno presente che a seguito dell'intervento del prefetto di Catanzaro con nota del 16/09/2008, inviata per fax alla Rete Ferroviaria Italiana con sede a Roma, Claudio Quaglio in rappresentanza delle RFI con nota del 16/09/2008, comunicava che per il Comune di Badolato l'apertura al transito dell'opera del sottovia è prevista a circa 4 mesi dall'inizio dei lavori e per il Comune di S. Sostene la medesima apertura è prevista 5 mesi dopo la riapertura del cantiere».

«Sulla medesima nota delle RFI si faceva presente: al fine di completare velocemente le opere, la disponibilità della Ditta che aveva presentato la seconda migliore offerta nell'originaria gara d'appalto. L' impresa, dopo aver formalizzato la propria disponibilità, procedeva alla presentazione, per le verifiche di Legge da parte della Stazione appaltante, della documentazione attestante la capacità tecnica – finanziaria e la regolarità contributiva, necessaria per l'affidamento dei lavori.

Dopo i riscontripositivi, nell'Aprile 2008 il Referente di progetto ha autorizzato la stipula del Contratto con l' Ati Aln Costruzioni Generali, General Edilizia diMiniaci e Siciliano Massimo. Purtroppo, prima della consegna dei lavori, la capogruppo dell' Ati cedeva un ramo di Azienda ad un'altra Ditta. A questo punto è stato necessario acquisire da parte dell'impresa subentrante la prescritta documentazione per nuove verifiche, che hanno portato a constatare che questa nuova Ditta non possedeva le qualificazioni per svolgere i lavori in argomento.

Pertanto sarà necessario svolgere una nuova gara d'appalto, ed è ipotizzabile una ripresa delle attività fra circa sei mesi». Pertanto i rappresentanti di San Sostene e Badolato, ritengono non accettabile che si sia atteso oltre un anno per verificare se l'impresa in graduatoria avesse i requisiti per potersi aggiudicare i lavori; che si decida dopo circa un anno di ricorrere a una nuova procedura di gara e che siano necessari circa sei mesi per riaggiudicare i lavori. Per concludere sottolineano i rappresentanti, che dalla data in cui si proceduto alla rescissione in danno (luglio 2007), si siano resi necessari 20 mesi per prospettare la nuova riapertura dei cantieri di Badolato e San Sostene».

«A questo punto i Rappresentanti degli Enti ritengono che siano necessari delle azioni avverso il comportamento delle RFI, per denunziare e rendere noto sia alle Autorità competenti, sia all' opinione pubblica, una sospensione dei lavori che si è manifestata dannosa alle Comunità interessate. A questo punto gli Enti decidono di :Trasmettere la presente al prefetto di Catanzaro, che si è dimostrato sensibile al problema denunziato, in modo da sollecitare un iter di riappalto più celere rispetto ai prospettati 6 mesi; Di trasmettere la presente alla RFI di Roma chiedendo l’ avvio diunaprocedura accelerata dei lavori. Si riservano di adire congiuntamente le azioni giudiziarie per chiedere i danni prodotti alle Comunità rappresentate».

Tratto da ilquotidianodellacalabria.it




Autore: Fausto

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