Inserita il 25/10/2008
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Un lungo viaggio perla pace
Un carretto carico di roba di vario genere, parcheggiato a lato della statale 106, sotto piazza Tropeano, principale luogo d’incontro del paese, ha ieri attratto l’attenzione di molti badolatesi e di numerosi automobilisti che, incuriositi, si sono soffermati a leggere il cartello sopra appiccicato che testualmente recitava: “Giro d’Europa a piedi.
45.000 km. Protesta pacifica pour la pace di fratellance contre le mine antiuomo”. Il proprietario del carretto, seduto ad un tavolo del bar di fronte, stropicciandosi la lunga barba, sorrideva compiaciuto mentre ai tanti giovani che lo attorniavano, mostrava una risma di articoli attinente il fantastico tour che lo vede protagonista dal 29 maggio 1999.
Da quella data infatti, egli, partendo dalla sua nativa Nantes ha percorso a piedi, in lungo e in largo, quasi tutta l’Europa per attuare una singolare protesta contro le mine antiuomo e le dissennate guerre che dilaniano molte regioni del pianeta. Ad ispirargli questo strano viaggio per il mondo è stata Lady Diana scomparsa a Parigi in modo tragico insieme al suo compagno Dodi al-Fayed, sotto il tunnel de l’Alma il 31 agosto 1997. Joel Buton, questo il nome del simpaticissimo girovago francese, ha voluto riprendere la battaglia iniziata da Diana «per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione delle mine antiuomo, e per spingere i capi dei governi a risolvere questo drammatico problema che – egli ha dichiarato in un comprensibile italiano – ha assunto dimensioni spaventose.
Le mine, disseminate in molte zone povere del mondo, – ha proseguito Joel – provocano migliaia di morti e invalidità permanenti tra la popolazione civile, specialmente tra i bambini che li scambiano per giocattoli e inconsapevolmente, ne diventano vittime innocenti. Bisogna fermare queste stragi che offendono la dignità umana – ha affermato Buton – occorre destare le coscienze. Soprattutto quelle dei potenti. Ecco perché – ha concluso – nei paesi ove io sosto, raccolgo le firme con la richiesta di far cessare l’inutile barbarie!».
E di firme questo simpatico ed umile utopista che si guadagna da vivere facendo il mestiere di fachiro, ne ha raccolte più di cinquantamila. Mentre parlava, un gruppo di persone si è avvicinato per sottoscrivere la sua petizione e Joel contento ha ringraziato dicendo: «Grazie, grazie a tutti voi. Le porterò a Roma dal Papa, poi a Ginevra alla sede della Croce Rossa, a Washington al neo presidente degli Stati Uniti e a New York, all’Onu!».
PIETRO COSSARI
Tratto da calabriaora.it
Autore: fausto
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