Inserita il 16/12/2008
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Inaugurato il circolo. Nisticò: un partito che nasce in ritardo
Alla presenza degli iscritti e dei simpatizzanti, dei rappresentanti delle amministrazioni comunali del Basso Jonio e dell’associazione culturale “La Radice”, dei dirigenti sezionali dei paesi limitrofi, della federazione e del comitato regionale in via Nazionale a Badolato Marina, è stato ufficialmente inaugurato il circolo (la cui sede è ritratta nella foto) del Partito democratico.
Il rituale buffet è stato preceduto da un ampio ed articolato dibattito introdotto dal presidente del circolo Francesco Gallelli che particolarmente entusiasta ha dichiarato: «L’iniziativa odierna segna il punto d’arrivo di un lungo cammino intrapreso tempo fa. Una sorta di scommessa vinta per rendere un servizio alla comunità badolatese che a distanza di nove mesi dall’insediamento dell’amministrazione “La vela” vede ancora irrisolti i gravi problemi che l’affliggono.
Il circolo sarà un punto di riferimento per tutti quei cittadini che vorranno camminare a testa alta e militare nell’unico partito effettivamente organizzato a Badolato! ». Il segretario Nicola Criniti ha esaltato nel suo intervento, l’importanza e la necessità di un ritorno alla politica: «Il nostro paese è stato vittima di particolari interessi diventati strumento di pressione sui cittadini.
In una realtà piccola come la nostra – ha sostenuto Criniti – urge portare tutto sui binari
della politica, favorendo il confronto delle idee e lasciando da parte i personalismi e i rancori perché per noi democratici, la politica non è un mestiere ma una passione che vorremmo condividere con tutti per risolvere i problemi del nostro paese e di quelli circostanti, creando magari un comitato di zona che svolga funzione di coordinamento!».
Franco Nisticò ha salutato l’evento con profonda soddisfazione: «Questo è un partito che nasce con trent’anni di ritardo. Lo afferma uno che ha attraversato tutti i partiti della Sinistra e che ha aderito entusiasticamente all’indimenticabile esperienza di “Pedalando volare”, un movimento al servizio della gente ed aperto alle contaminazioni culturali e politiche e che è stato antesignano dell’attuale Partito democratico, un partito che credo – ha concluso Nisticò – sia l’unica ancora di salvezza per l’Italia!».
Altrettanto interessanti sono stati gli interventi dei militanti che hanno evidenziato le fasi di disagio e di precarietà in cui si dibattono attualmente (Salvatore Severino) e superabili soltanto se il nuovo partito si radicherà meglio nella società divenendo luogo pieno di contenuti e strumento privilegiato della politica (Luciano Alcaro).
Una politica intesa però come servizio, cancellando i nepotismi e guardando ai bisogni reali della gente comune (Amelia Varano) «oggi sempre più offesa dallo sfrontato e riprovevole comportamento del governo Berlusconi che con la card dei 40 euro mensili, cerca di lavarsi la coscienza così come fecero nell’immediato secondo dopoguerra i baroni regalando ai contadini che avevano prima spogliato di tutto, un bicchiere d’olio d’oliva!»
Degno di nota l’intervento di Vincenzo Squillacioti, direttore del periodico culturale “La Radice” che aveva incitato i dirigenti del Pd «ad avere più coraggio, perseverando lungo la strada dell’abolizione dei privilegi di casta e delegittimando il partito dello strapotere». È quindi toccato al segretario provinciale Pietro Amato, trarre le conclusioni del dibattito accogliendo la richiesta di costituire un comitato zonale che sarà di supporto alla stessa federazione e assicurando ai presenti che gli organi federali saranno al loro fianco nella costruzione di un partito al servizio della collettività.
PIETRO COSSARI
Tratto da calabriaora.it
Autore: fausto
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