Inserita il 17/12/2008
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Sottoscritta anche dal Pd
BADOLATO - Dopo le continue pole miche, da parte del Circolo Pd, e della minoranza consiliare “Cuore per Badolato”, sia in Consiglio comunale, che attraverso manifesti, che hanno caratterizzato in questi mesi la vita politica ed amministrativa di Badolato, con la richiesta delle dimissioni del sindaco Nicola Parretta per conflitto d'interessi, il caso esce dall'ambito regionale, e diventa un problema nazionale.
Infatti ,con una lettera inviata al Presidente della Repubblica, al Ministro degli interni, e al Prefetto di Catanzaro, il Partito Democratico di Badolato, il Gruppo consiliare di minoranza
“Cuore per Badolato”, denuncia il conflitto d'interessi del sindaco di Badolato Nicola Parretta, sulle problematiche degli “Usi Civici”.
«Le aree oggetto della presente informativa – si evidenzia nella lettera, -sono ubicate nel Comune di Badolato in località “Tiratore ”, tra la linea ferroviaria ed il demanio marittimo, a sud e nord del torrente Barone, in passato utilizzate dalla comunità per esigenze primarie, pascolo, raccolta frutti, legnatico etc., (“Usi Civici”). Tali terreni, con tutta probabilità usurpati negli anni dai baroni locali, sono stati oggetto di una rilevante operazione economica che ha visto l'attuale sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta in prima persona, nella qualità di legale rappresentante della Società HabitatGallipari sr,.
I coloni che li stavano (e li stanno) coltivando, maturato per legge il diritto all'affrancazione hanno esercitato la loro facoltà». Nel prosieguo della lettera, Pd, e minoranza consiliare, entrano nel merito del problema. «La cosa che viene posta alla Vs attenzione è rappresentata dal fatto che Parretta prima e dopo l'elezione a sndaco, avvenuta il 10 aprile 2008, al fine di tutelare i suoi interessi d'imprenditore nella qualità di cui sopra, non ha pensato meglio che opporsi alle richieste di affrancazione formulate dai coloni (ultimo ricorso depositato in data 23 aprile 2008).
A nostro avviso il sospetto che si sia candidato solo per tutelare gli interessi legati a tale vicenda è molto forte. Appare del tutto evidente, che tale modus operandi, oltre ad andare contro ogni logica, sia stata in violazione di tutte le regole (anche costituzionali, nonché del TU EE. LL. 267/2000), riguardanti la buona condotta e imparzialità nella cura degli interessi pubblici». Queste le conclusioni. «Nel porre al vaglio del Vs esame tale situazione, macchiata a nostro avviso da un macroscopico conflitto di interessi, si confida nell'intervento Prefettizio che possa fare chiarezza, ed eventualmente nel caso lo riterrà opportuno, adottare i provvedimenti del caso».
f.l.
tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: fausto
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