Depurazione a rischio se i comuni di Badolato e S. Andrea non pagano

 

Inserita il 26/05/2009

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Provocazione del Consiglio di Isca che delibera la possibilità di staccare il servizio consortile
Garanzie o niente impianto

ISCA SULLO JONIO - «Se le amministrazioni comunali di Sant'Andrea e Badolato non daranno le garanzie finanziarie, staccheremo le utenze». La provocazione arriva dal sindaco di Isca sullo Ionio, Pierfrancesco Mirarchi, e apre una querelle senza precedenti sul depuratore consortile che serve i tre comuni ma che ricade sul territorio di Isca.

Una possibilità scritta nero su bianco in una delibera del Consiglio comunale, approvata all'unanimità nel corso dell'ultima seduta, quando sono stati approvati molti altri punti all'ordine del giorno. Rispetto al tema della depurazione, con il prossimo passaggio delle competenze sugli impianti dalla Provincia ai Comuni, Mirarchi ha voluto lanciare una provocazione, più che una minaccia vera e propria.

E per farlo è stato scelto un atto ufficiale, la delibera del Consiglio. «Più che una minaccia è una provocazione - ha affermato Mirarchi - in senso propositivo e per lavorare in sinergia. Un impegno serio, da fissare in un contratto che stabilisca la copertura finanziaria per la gestione del depuratore consortile, altrimenti siamo pronti anche a qualche atto clamoroso ».

Il sindaco di Isca ha voluto evidenziare che «fino ad oggi i due comuni di Sant'Andrea e Badolato non hanno prodotto tutti gli atti necessari per la gestione del depuratore». Da qui la decisione «dell'intero Consiglio - ha affermato il primo cittadino - di votare una delibera in questa direzione, in vista della data del 25 maggio, quando la Provincia procederà alla consegna del depuratore consortile che insiste sul territorio di Isca attraverso le vvarie stazioni di sollevamento».

Rispetto alla gestione dell'impianto, Mirarchi si è soffermato sul fatto che «la responsabilità legale dell'impianto sarà del Comune di Isca, ed è chiaro che intendiamo farlo funzionare al meglio, ma è necessaria la collaborazione degli altri due Comuni, con cui finora non siamo riusciti a incontrarci e a discutere. Questo - ha aggiunto il primo cittadino - nonostante le occasioni non siano mancate in sede provinciale, dove gli incontri sulla depurazione con Ato e presidenza sono stati tanti e anche in sede di Unione dei Comuni dove si vorrebbe procedere verso la gestione associata di tale servizio».

L'obiettivo di Mirarchi è quello che possano «verificarsi gli episodi negativi dello scorso anno, che sicuramente non danno un'immagine positiva dei nostri territori. Mi auguro anche una fattiva collaborazione dei cittadini e dei turisti per salvaguardare l'ambiente e la spiaggia». Da parte di Mirarchi, dunque, un appello ma anche un ultimatum per i colleghi sindaci Maurizio Lijoi e Nicola Parretta, perché il problema della depurazione possa essere affrontato con determinazione.

«Con la delibera consiliare - ha precisato il sindaco di Isca - abbiamo voluto estremizzare il problema della depurazione, denunciando la gravità della situazione. Ripeto, in presenza di garanzie e di un preciso accordo con gli altri due enti locali inizieremo ad affrontare la gestione del depuratore, altrimenti senza garanzie economiche siamo pronti a staccare le loro utenze per non gravare con le spese di gestione complessive sulle nostre casse comunali».

Nel corso della seduta consiliare sono stati affrontati altri punti. A partire dal riconoscimento ufficiale all'avvocato Saverio Pittelli, ex sindaco di Isca e consigliere provinciale. «Un atto dovuto - ha precisato Mirarchi - su proposta dei cittadini che hanno portato avanti la raccolta di firme. Proposta che abbiamo fatto nostra con la posa di un busto di Pitelli nella piazza del paese, di fronte la chiesa di San Michele Arcangelo, a Isca Marina».
f. l.

tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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