Inserita il 03/05/2010
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Alcol, una droga che uccide
In Italia su 3 milioni di bevitori 817mila sono giovani sotto i 17 anni
di FRANCO LAGANÀ
BADOLATO - In occasione del mese nazionale di prevenzione algologica - giornata di sensibilizzazione ai problemi alcol correlati, si è svolto presso la delegazione comunale di Badolato Marina, un Convegno “Alcol…..meno e meglio”, organizzato dall'Associazione Club Alcolisti in Trattamento - Aca T. Serre - Catanzarese.
Dopo i saluti del vice sindaco, Vincenzo Piperissa, e dell'assessore ai Servizi Sociali Elsa Iorfida, che hanno valorizzato l'iniziativa. Teresa Carnuccio, ha portato i saluti di Antonio Brunetti – Direttore Distretto Socio Sanitario di Soverato, impossibilitato ad essere presente. Antonio Andreacchio - Presidente Acat Serre - Catanzarese ha svolto la relazione introduttiva.
«Un convegno - ci ha precisato il presidente Andreacchio - che ha avuto un alto significato morale, umanoe civile, in quanto abbiamo affrontato con i vari relatori una problematica di grande attualità. Protagonisti, sono state le famiglie dei Club del territorio
delle Serre: Chiaravalle, Cardinale, Fabrizia, quelli del litorale jonico - S, Andrea Jonio e
Catanzaro. Abbiamo dialogato, lanciando un forte segnale alle popolazioni di un territorio a rischio per l'alto consumo di alcol, in particolare abbiamo chiamato in causa i giovani, per sensibilizzarli sui pericoli dell'alcol, una droga che uccide».
Albino Raffaele - medico psicoterapeuta, e Maria Furriolo – psicologa Asp , nei loro interventi hanno affrontato le diverse sfaccettature dei pericoli dell'alcol. «Per molti bere un bicchiere con gli amici - ha detto, il -Raffaele, è uno dei piaceri irrinunciabili della vita. Per alcuni tuttavia, bere può essere la causa di numerosi problemi. Una adeguata conoscenza delle modalità con cui si consumano le bevande alcoliche è determinante per mantenere un buon stato di salute.
Bisogna sapere che anche quantità di alcol considerate minime espongono a rischi di problemi o malattie: incidenti stradali e domestici. Le diverse modalità di bere, infatti, rientrano di solito in stili di vita che frequentemente portano all'esposizione contemporanea a più fattori di rischio, che sono spesso sottovalutati. Inoltre, i rischi legati all'abitudine al bere e le possibili conseguenze che ne derivano possono coinvolgere oltre a chi consuma alcol, la famiglia, o altri individui che non consumano alcol; è il caso degli incidenti stradali causati dallo stato d'ebbrezza, degli episodi di violenza e di criminalità agiti sotto gli effetti dell'alcol, delle gravi malattie di cui può essere affetto il neonato di una madre che, in gravidanza, ha consumato bevande alcoliche.
Inoltre l'alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena ».
La psicologa Furriolo, ha affrontato le problematiche del consumo dell'alcol nei giovani. «In Italia, il primo bicchiere viene consumato a 11-12 anni, l'età più bassa dell'Unione Europea. Sono 3 milioni i bevitori a rischio ed 1 milione gli alcolisti; 817 mila sono giovani d'età inferiore ai 17 anni, da alcuni anni c'è un'alta percentuale di ragazze. La prevenzione nelle scuole, occupa un ruolo importante per analizzare i pericoli dell'alcol».
Nel concludere il suo intervento ha dato una serie di consigli utili per tenere lontano dall'alcol i giovani, ricordando anche il ruolo della famiglia. Un ruolo importante nel dibattito, l'hanno portato : Maria Grazia Parisi - Ser. Insegnante Cat Chiaravalle; Vittoria Samà – Ser Insegnante CAT S. Andrea; Giuseppina Frangipane - Ser. Insegnante Cat Catanzaro; Simon Parisod - Ser Insegnante Cat S. Fili Cosenza.
Tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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