Inserita il 26/05/2010
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Ritrovati tra le montagne oltre cento lacci pronti a imbrigliare i cinghiali
di FRANCO LAGANA’
Bracconieri in azione nella montagna di Badolato. La denuncia arriva dall’Associazione venatoria italcaccia e pesca di Badolato dopo una prima segnalazione arrivata da alcuni contadini che hanno i poderi nelle località Mingiano, Pascasia, Madonnena, Gallipari.
Alcuni di loro hanno rischiato la vita, in quanto sono rimasti impigliati con il piede nei “lacci” di filo d’acciaio, predisposti per catturare cinghiali. La presenza di familiari ha evitato ad un malcapitato di rimanere bloccato, con gravissime conseguenze. Insieme al responsabile del Circolo cacciatori di Badolato, Mario Di Salvo, alle guardie Giuseppe Cundò, e Vincenzo Cossari, e alcuni cacciatori abbiamo documentato la presenza di oltre 100 “lacci”, ben nascosti nella boscaglia, pronti ad entrare in azione al passaggio dei cinghiali.
«Solo degli irresponsabili - ha precisato Di Salvo - potevano organizzare queste stragi, che distruggono la fauna montana. I “Lacci”, entrano in funzione appena l’animale con una parte del corpo entra nel cappio che provoca il restringimento, e subito dopo il soffocamento se entra con la testa. Con altre parti del corpo, invece le sofferenze sono atroci, e la morte arriva dopo alcune ore. Gli stessi bracconieri che controllono il territorio - ha concluso Di Salvo - ritornano dopo poco tempo a prelevare l’animale»
tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: Fausto
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