Inserita il 28/06/2010
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EGREGIO direttore, la ringraziamo di averci dato la possibilità di puntualizzare sulle inesatte affermazioni contenute nella lettera inviatale dalla dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo di Badolato e da lei pubblicata sul suo giornale in data 03-06-2010.
Ci consenta, prima di ogni cosa, di esprimere la nostra solidarietà al vostro giornalista Franco Laganà che si è professionalmente limitato a riportare nei suoi articoli quanto gli è
stato documentato dai diretti interessati, docenti e genitori.
Nel nostro ambiente di lavoro, già dallo scorso anno, si sono create situazioni di tensione e, di conseguenza, sono venute a mancare la collaborazione, la trasparenza e la tranquillità che hanno sempre caratterizzato la nostra scuola. Tutto ciò è causa di malessere per docenti, alunni e genitori, i quali hanno più volte manifestato il loro disappunto su alcune problematiche denunciandolo anche alle diverse autorità.
Già lo scorso anno noi siamo state vittime di calunnie gratuite puntualmente smentite anche da lettere sottoscritte da parecchi genitori meravigliati di quanto stava accadendo a docenti che da anni operano in questa scuola e che si sono sempre contraddistinte per correttezza, serietà professionale e integrità morale.
E' proprio grazie alla loro solidarietà che abbiamo avuto la forza di continuare il nostro lavoro con l'impegno di sempre. “Il lavoro e la capacità di alti funzionari della pubblica istruzione…” così come citato nella lettera della dirigente, non sono mai stati messi in discussione.
Però, nel leggere la relazione dell'ispettore Belvedere (cui fa riferimento la dirigente scolastica), venuto per un'indagine conoscitiva a seguito di alcune denunce da noi stesse inoltrate agli organi competenti, ci siamo preoccupate di chiarire, in una ulteriore relazione corredata di documenti e riferimenti ben precisi, i punti dai quali emergevano confusione e inesattezze su nomi di docenti e luoghi, nonché omissioni di fatti gravi e determinanti da noi citati e documentati, arricchendoli di ulteriori particolari.
A distanza di un anno, nonostante continue sollecitazioni e altre documentazioni, le autorità competenti, alle quali ci siamo rivolte, continuano a essere sorde e a lasciarci in una scuola che non abbiamo esitato a definire, rivolgendoci all'ispettore Belvedere, “nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province ma bordello”.
Come mai? Continue sono le sollecitazioni, da più parti, a denunciare ciò che contrasta con idee di legalità, trasparenza eccetera; ci si esorta ad avere fiducia nelle istituzioni, “garanti” di imparzialità e democrazia… Come è possibile, quando i “fatti” smentiscono le “parole”?
prof. Vittoria Dominijanni
Montepaone (Cz)
prof. Adriana Guarna
Badolato Marina (Cz)
prof. Maria Carmela Micò
Satriano (Cz)
Tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: f
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