Inserita il 28/06/2010
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Il giovane circense spiega le difficoltà che incontra la categoria
L’iniziativa di Daniela Trapasso del Cir e di Alessandro Zavatta
di FRANCO LAGANÀ
BADOLATO - Un gesto di grande solidarietà del “Circo Zavatta”, che ha voluto ospitare
gratuitamente nel suo ultimo spettacolo sul lungomare di Badolato, le famiglie degli immigrati che da anni risiedono a Badolato. L'iniziativa è stata di Daniela Trapasso, responsabile Cir - Centro Italiano Rifugiati.
«Dopo aver contattato - dice Trapasso - il direttore del circo, il giovane Alessandro Zavatta, prospettandogli la richiesta degli immigrati di portare al circo i propri figli, per dare loro un sorriso, e trascorrere una serata in allegria, c'è stata la piena disponibilità, e la risposta non poteva essere che positiva. Per i bambini è stata un'esperienza bellissima, perchè hanno potuto divertirsi, e ammirare gli animali del circo, e farsi le foto con gli animali e con gli artisti.
Un bellissimo gesto della famiglia Zavatta, che ringrazio, che spesso anche loro girovagando per il mondo si sentono degli immigrati ».
Soddisfatto per aver regalato una serata di divertimento, Alessandro Zavatta. «Ci sentiamo orgogliosi di aver dato agli immigrati di Badolato, che hanno lasciano i loro paesi in guerra,dove vengonouccisi, uomini, donne e bambini, una serata di divertimento, far sorridere questi bambini che negli occhi hanno ancora la tristezza, la paura della guerra. Badolato, è conosciuto in tutto il mondo per aver dato ospitalità al popolo Curdo, sbarcato sulle vostre coste con la nave “Ararat”.
Come Clown, un mestiere che mi ha insegnato mio nonno “Scarparotta”, che ha saputo trasmettermi l'arte di far sorridere uno dei più grandi Clown, che ha ricevuto tantissimi premi,ho dialogatocon ibambini, li ho coinvolti e mi sono emozionato. Tutti gli artisti, si sono prodigati dedicando a loro bellissime esibizioni».
Alessandro, il Circo Zavatta, ha una grande storia.
« Siamo nati nel 1918, quando un Cavaliere della Marina ha voluto intraprendere questa arte circense. La famiglia Zavatta, ha origine veneta, anche se ci sentiamo calabresi, io sono nato a Vibo. Purtroppole istituzioniad ognilivello, non ci aiutano, anche se c'è una legge del68, che viene disattesa. Inoltre in molti comuni, i sindacihannoemesso ordinanze che non consentono al circo di piantare le tende, e questo ci penalizza moltissimo.
Da sempre siamo costretti ad affrontare enormi sacrifici economici. Spesso con gli spettacoli non riusciamo a coprire le spese. Tenere gli animali, c'è un costo non indifferente, inoltre alcuni artisti di levatura europea, hanno dei costi.Manoi, abbiamo il circo nel sangue, e riusciamo a superare tutte le difficoltà».
Voi date lavoro anche agli immigrati?
«Si è vero, questa è una caratteristica del circo, per noi sono persone che vanno aiutate, li mettiamo a loro agio, e fanno parte della famiglia, e non ci sono discriminazioni razziali. Mi consenta dismentire chi, con campagne denigratorie afferma che nel circo gli animali vengono maltrattati. Il circo Zavatta,maritengo la maggioranza dei circhi, ama gli animali».
Tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: f
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