Va deserta la riunione per la Ss106

 

Inserita il 02/11/2004

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La mancata partecipazione all'assemblea indetta da Franco Nisticò, coordinatore del comitato di lotta della ferrovia jonica e della statale 106, ha mandato su tutte le furie gli organizzatori.


«Con questo incontro, precisa Nisticò, si doveva fare il punto sulla situazione relativa alla costruzione di sei nuovi ponti in acciaio, la messa in sicurezza e l'ammodernamento della statale, in vista della conferenza dei servizi che l'Anas ha programmato per il 9 novembre a Catanzaro, per presentare il progetto. L'iniziativa, intendeva coinvolgere i sindaci del Basso jonio, da Guardavalle a Soverato, le forze politiche, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali eletti nel collegio, sindacati, movimenti e associazioni, per portare al tavolo delle trattative una voce unitaria».
Nisticò un'assenza molto grave quindi?

«Sì, mi auguro soltanto che sia dovuta ad impegni già presi in precedenza, come mi hanno riferito alcuni sindaci. Ringrazio comunque per la partecipazione, e per l'attestazioni di stima per il mio forte impegno, il sindaco di Badolato, Andrea Menniti, alcuni amministratori locali e i consiglieri provinciali, Gaetano Stagno e Nicolino Montepaone».


Quali sono le sue preoccupazioni?

«Che ci sia una caduta di tensione da parte di tutte le istituzioni, mi preoccupano le voci che circolano sulle posizioni di dirigenti di partito e di alcuni sindaci che non condividono totalmente il progetto di massima, innescando campanilismi che non hanno senso d'esistere. Questo sarebbe un grave errore che potrebbe ritardare l'inizio dei lavori, vanificare le grandi lotte che stiamo portando da oltre trenta anni, per far uscire dall'isolamento sociale, economico e culturale, questo maledetto territorio dimenticato da tutti i governi nazionali e regionali. La messa in sicurezza della 106, è solo un primo obiettivo che abbiamo raggiunto. Continueremo le nostre battaglie per il lavoro per dare certezze ai giovani laureati e diplomati che hanno ripreso la via dell'emigrazione, come hanno fatto i loro padri negli anni 50-60. Dicevo che l'ammodernamento della statale 106, è solo un piccolo tassello, bisogna, migliorare anche la ferrovia jonica, rendere vivibili le stazioni, chiuse e abbandonate,darle in gestione ai comuni per istituire centri culturali, per evitare i drammi che spesso si consumano nei locali abbandonati, fatiscenti,ritrovo di balordi che fanno uso di droga ed alcol.Le amministrazioni comunali non possono rimanere insensibili,devono dare ai giovani centri culturali,centri d'aggregazione,le stazioni abbandonate vanno utilizzate. Le nostre battaglie devono continuare per far realizzare la superstrada E 90,sperando che i nostri figli e i nostri nipoti un domani non molto lontano, la possano percorrere».


Cosa chiede a tutti i soggetti interessati a questi problemi.

«Uno scatto d'orgoglio forte decisivo, uno impegno prioritario per le rispettive competenze. Non permetteremo a nessuno di vanificare il lavoro di tanti anni. Non si può venire solo in campagna elettorale a chiedere il voto, e poi una volta eletti dimenticarsi dei problemi del territorio.In passato tutti i parlamentari si sono comportati in modo vergognoso. Come cittadini, e come movimento,in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, saremo vigili, saremo affianco a coloro che dimostreranno impegno e partecipazione alle nostre battaglie civili e democratiche».


Il consigliere provinciale Montepaone,nel dare atto a Nisticò del suo trentennale impegno, ha ricordato il ruolo importante svolto dall'onorevole Giancarlo Pittelli, che si è speso per sboccare la grave situazione e sollecitare l'Anas e le altre istituzioni per la messa in sicurezza della 106.


Tratto da Il Quotidiano


Autore: Fausto

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