Rieccomi di nuovo su di un treno pronto a partire, proprio come pochi giorni fa, quando, con quel viaggio in direzione Roma Termini, iniziava la “tre giorni” che ci avrebbe visto ospiti degli amici di Priverno. Personalmente ero entusiasta di poter partecipare a questo scambio culturale e all’inaugurazione della loro Zona di Aggregazione Giovanile “Z.A.G.” e sapevo che nel rivedere riuniti noi, i Privernati e i ragazzi siciliani giunti da Serradifalco, l’entusiasmo sarebbe aumentato ancora di più e il divertimento non sarebbe sicuramente mancato.
Ed è andata proprio così!!!
Già dall’incontro avvenuto in stazione con la delegazione arrivata da Badolato e capitanata dal presidente Quirino (così lo conoscono a Priverno) con dietro di se il Profeta, Antonio, Koki, Danilo e Patato si è creata un’atmosfera particolarmente allegra che ci ha accompagnato fino alla fine del nostro soggiorno.
Un rapido saluto e, dopo aver recuperato Antonio che nel frattempo si era staccato da noi e aveva dato vita ad una rissa contro una biglietteria automatica rea di avergli sottratto 5 euro, abbiamo deciso di passare a devastare casa di Renè che, vista l’ora, stava giustamente dormendo ma dopo essersi messo in piedi ha deciso di aggregarsi anche lui, bene accolto dal resto della combriccola. Incontrati i ragazzi siciliani e l’ing. Agostino pronti a salire sul nostro stesso treno siamo partiti e dopo circa un’ora di viaggio e di intenso tresette…eccoci arrivati alla stazione di Priverno-Fossanova. Lì intanto c’erano ad aspettarci Alessandro, Massimo e Salvatore che ci ha fatto da guida tra le strade del paese e i suoi edifici storici.
Rimessi a nuovo per la sera abbiamo affrontato una cena che definirei pesante non solo per il numero e l’abbondanza delle portate ma anche per gli innumerevoli brindisi fatti a favore degli uni e degli altri che a cena ultimata hanno portato stanchezza e vino a dominare sovrani. A seguito dei dovuti saluti, ognuno ha quindi raggiunto il proprio alloggio in vista anche degli appuntamenti che ci attendevano all’indomani.
Il mattino seguente mentre la banda del paese già suonava dando inizio all’inaugurazione del centro, noi eravamo alle prese con un piccolo imprevisto: Koki, nel chiudere una porta interna del nostro alloggio, si è accorto che la chiave era stata casualmente spostata la sera prima ed era ora nel buco della serratura dalla parte interna della porta appena chiusa.
Dopo un primo momento di imbarazzo generale si è provato in vari modi a recuperare la chiave ma con risultati insoddisfacenti e quest’ultima che era ormai caduta a terra, lontano dalla portata di tutti. Decisi allora a sfondare la porta…ci siamo disposti a mo’ di rugby pronti a spingere sulla porta fino a che Koki, infilando un bastone tra le due ante, è riuscito ad abbassare il gancio superiore e Antonio, in ginocchio, quello inferiore, rischiando … dopo l’apertura della porta, di subire la valanga di coloro che, dietro di lui, avevano perso l’equilibrio.
Il tutto si è concluso con la chiusura corretta e con le esortazioni a velocizzarci da parte di Salvatore Capirci che ci aveva raggiunto nella stanza mentre in apprensione studiavamo un “Piano di recupero oggetti caduti in giardino” che ha portato Koki, offertosi di scendere al posto della proprietaria, al recupero di quella scarpa che prima era “accidentalmente” volata dalla finestra.
Egregiamente risolti gli imprevisti della prima mattinata, il nostro gruppo si muoveva con passo veloce dietro Salvatore che ci ha condotto là dove si è svolta l’inaugurazione della ZAG con una conferenza presieduta dal presidente Roberto Federico ed alla quale sono intervenuti, oltre al vicesindaco e ad altre autorità locali, il nostro presidente Guerino Nisticò e ad altre autorità locali, il nostro Calcedonio Vaccari, presidente della consulta giovanile di Serradifalco.
Dopo un pomeriggio in totale libertà, la sera ci siamo riuniti per assistere ad una tradizionale festa del posto: Il Gonfalone dei Favoni: il programma prevedeva diversi falò preparati dalle contrade partecipanti e un buffet di prodotti tipici che concorreva all’assegnazione della vittoria finale. Durante lo spostamento da un “fuoco” all’altro … anche noi abbiamo deciso di far conoscere a Livio e Massimo, nostri accompagnatori, alcune espressioni badolatesi.
Ed allora ecco che dai sedili posteriori saliva un “fii-fiiiiuuu…” seguito da un “...passasti e rha?” che generava all’interno del furgoncino le risate di tutti i presenti, ed ancora nel pub dove ci siamo fermati un po’ dopo la festa e siamo rimasti a chiacchierare tra noi e bere qualcosa abbiamo continuato a citare alcuni detti dialettali quale “Cui du lebari vola u m’acchiappa, una nci fuja e l’attra nci scappa!” che il nostro gentile Patato non stava mancando di dimostrare praticamente…!
Da lì poi ci siamo un po’ divisi ed ognuno ha scelto cosa fare del resto della nottata in corso, con la maggior parte orientati a favore della discoteca a Terracina e gli altri a fare notte fonda tra le strade del paese.
Trascorse le poche ore rimaste di quella notte a recuperare un po’ di energie per il giorno dopo, al suono della sveglia l’indecisione tra il restare comodamente al caldo sotto le coperte e l’affrontare una nuova intensa mattinata era forte ma alla fine tutti abbiamo deciso di rispettare l’appuntamento con il resto del gruppo anche se un po’ storditi dalla notte precedente.
E così nonostante un’ora di ritardo noi c’eravamo … e credo di parlare a nome di tutti quando ringrazio Massimo che, non essendosi svegliato, ha attirato su di lui l’etichetta di ritardatario e la vagonata di insulti che probabilmente sarebbero stati destinati a noi.
Abbiamo continuato il tour con una visita al Museo della matematica dove il Profeta ha dato sfoggio della sua abilità sostituendosi alla guida nella trasformazione in numeri binari ed entrando di diritto nella storia del museo. Dopo il solito pranzo impegnativo che ci ha tenuti piacevolmente impegnati fino alle sedici, abbiamo trascorso le ultime ore disponibili a visitare l’Abbazia di Fossanova e anche lì abbiamo animato l’ambiente accennando brevemente una canzoncina badolatese << Avia na giacchetta stritta…corpu de scupetta paria na carzetta…!T’arricordi chirhu jornu…quando mi facisti signu…mammata cu chirhi lignu…ecc!!!>> e scattando qualche foto di gruppo come ricordo di quei giorni.
Al termine della visita ci siamo ritirati a preparare le valige in vista dell’imminente partenza e, riuniti di nuovo a casa di Salvatore per i saluti finali, quattro di noi siamo partiti per Roma raggiunti poi dagli altri che hanno preferito la corsa successiva.
Una volta arrivato sul binario sono salito sul treno che mi avrebbe riportato a Milano con l’augurio che l’esperienza appena finita si potrà ripetere nuovamente sia come ospiti che come ospitanti. Concludo ringraziando e salutando tutti i Privernati che si sono impegnati a rendere possibile questo incontro e che si sono dimostrati cortesi e disponibili durante la nostra permanenza, la Consulta Giovanile di Serradifalco per aver contribuito con la loro presenza alla riuscita di questo scambio culturale e spero che ci sarà l’occasione per poterlo ripetere al più presto.
Autore : Lentini Mario
Ultimo aggiornamento di questa pagina : 13/9/2006
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