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Spazio Associazioni: a colloquio con la compagnia teatrale “Le Tre Torri” di Badolato

Come sempre la Consulta Giovanile “Ulixes” di Badolato ama incontrarsi e confrontarsi, pratica ormai consolidata e più che propositiva, con le associazioni culturali operanti sul territorio locale. In questo numero diamo spazio e voce alla mitica e storica compagnia teatrale “Le Tre Torri” di Badolato, presieduta dall’instancabile Totò Scoppa.

Egr. Presidente, innanzitutto un grande saluto da tutti i giovani della CGB. Lei attualmente presiede questa splendida realtà teatrale locale insieme a tanti altri badolatesi ed a cui va il nostro plauso per l’importante “lavoro culturale” svolto. Ma, ci dica, quando ha iniziato a capire che le piaceva fare qualcosa con il teatro?
Questo l’ho capito quando ho iniziato a impegnarmi con persone, alle quali piace stare insieme, appunto in compagnia, e scoprire qualcosa di nuovo. Poi per me è come un hobby, ma non è la mia vera passione. E qual è? Veramente è il ballo, che adesso sta diventando un’attività fisica.

E nella Compagnia non è previsto il ballo? Si, precisamente il progetto è di formare un gruppo folkloristico, ma questo lo si può fare soltanto quando sarà avviato il Centro Polifunzionale e dove anche sarà previsto la formazione di un “club”, a cui ognuno può aderire, e saranno proposte diverse attività: balli, serate ricreative, spettacoli.

Ci dica la verità: a quando la vera ri-apertura del Polifunzionale? Questo non si sa. Per l’attivazione del Centro se ne stanno occupando Vincenzo Piperissa (Vicepresidente della Compagnia) e Massimo Criniti (Addetto all’audio) insieme al nostro Commissario Cento e il Sig. Rutelli.

Ci sono giovani nella Compagnia? Si, siamo tutti giovani “dentro”.

Che cosa pensa dei giovani di oggi? I giovani sono diversi come diverse sono le generazioni e l’età. Quelli tra i 20 e i 25 anni non sono uguali ai giovani quindicenni, che vedono il mondo aperto e senza problemi, mentre i venticinquenni affrontano la vita in modo differente. E poi, i15enne pensa che non ha fatto niente in paese, mentre il 25enne dice che in paese non si “ fa” niente.

Invece, i giovani di Badolato? Mi piace pensare a quelli della C.G.B., che lavora nel sociale e per i giovani del paese, ma anche lì ci sono persone che si impegnano e altri a cui non importa niente, come in tutti i paesi.

Voi, i “vecchi giovani”, come eravate? Per divertirci, a noi, bastava poco. C’erano giovani a cui piaceva andare al cinema e a chi preferiva passare le notti a serenate. Ma la mentalità era anche diversa, perché erano diversi anche i tempi.

In che senso? Il maschio a venti anni già lavorava, pensava a sposarsi e, per lo più, lo faceva per uscire dalla propria famiglia (dove esisteva il “padre-padrone”) per formarsene una sua.

Cosa consiglia ai noi giovani? Posso parlare delle mie esperienze passate e da queste trarre degli spunti, ma l’unico consiglio, che posso dare, è di “fare”, fare per divertirsi insieme agli altri.

Tornando alla Compagnia Teatrale, in questi ultimi mesi, ha avuto un piccolo “incidente” col piede. Quanto ha influito sull’attività teatrale? Non molto, perché in questo periodo, diciamo, che siamo sempre fermi e tutto si rimanda a dopo le festività natalizie. Anzi, debbo dire che il mio riposo forzato è servito a leggere un bel po’ di copioni.

Quanti sono i componenti delle “Tre torri”, fino ad ora? Siamo più di 40 e hanno tutti un ruolo: c’è chi recita soltanto, la maggior parte ha un ruolo nel direttivo e tutti sono responsabili della buona riuscita dello spettacolo.
Sembrerebbe un bel gruppo. E lo è. Anche se tra alcune persone c’è antipatia, dentro la Compagnia non appaiono, perché ognuno ha il rispetto dell’altro.


Dopo la tournè in Svizzera, dove pensate di andare? La nostra aspirazione non è solo la Svizzera, nel senso che il massimo per noi è sempre ciò che ancora non è stato fatto, perché così vuol dire che non abbiamo finito, non siamo arrivati alla meta.

Cosa altro vuole dirci? Ci sarebbe molto altro da aggiungere e se la Compagnia continua con quest’animo di entusiasmo, si andrà avanti con un bel progetto.

Cioè? Quale sarà? Dico solo che qualcuno mi sta invogliando a rifare, nel 2010, ciò che è stato fatto nel 2000.

Autore : Simona Scoppa



Ultimo aggiornamento di questa pagina : 26/12/2007



 

 

 

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