Badolato
    Parrocchia
    La Radice
.: L’orgoglio di essere donna

 

Consulta Giovanile Ulixes

C.so Umberto I n°192
88061 Badolato (CZ)

www.cgbulixes.too.it
e-mail: cgb.ulixes@virgilio.it





Come tutti i miei temi non esiste una via di mezzo, c’è il nero o c’è il bianco, questo perché parlo e discuto di qualcosa che è insito nella natura e quindi di qualcosa che prescinde da tutto; sto parlando di un diritto quello si essere sempre e comunque Donna. Non è mia intenzione iniziare dalle origini, da quando mi hanno fatto nascere da una costola e mi hanno condannato perché volevo conoscere, certo non voglio ritornare ai famosi roghi in cui mi consideravano una strega e certamente non voglio parlare di quando non si poteva uscire di casa da sole senza essere accompagnate.

La mia intenzione è quella di esprimermi sulla situazione odierna, che per certi aspetti è peggio del passato e delle situazioni che ho precedentemente citato. Prima di tutto voglio fare qualche riferimento a qualche Donna che oggi ha dato un segno di vita e un senso alla “rivoluzione” Femminista/Donnista, partendo da Sibilla Aleramo capace con i suoi scritti di ribellarsi a quello che le era imposto con percosse, che però non si è mai arresa ed è stata sempre una vera combattente piena di ideali; voglio continuare con l’orgogliosa Oriana Fallaci ammirevole, invidiata, detestata, ma una delle prime a intraprendere una lotta/carriera che nessuna donna osava ancora intraprendere; voglio concludere con Miriam Mafai impegnata e sempre attenta saggista sul femminismo e sulla precaria e infelice condizione delle Donne.

Dove sono finite le Donne così? La mia è una domanda retorica, perché sono consapevole che esistono ancora, ma forse hanno ben pensato che la nostra obsoleta società non è ancora pronta ad una svolta e non merita ancora una “rivoluzione”. La società cui io mi riferisco è quella del paesino che se vede una Donna uscire la sera o fumare semplicemente una sigaretta, la prende per una poco di buono, non vi meravigliate di quello che leggete, perché sappiamo tutti che è così e dobbiamo smetterla di fare ancora finta di niente e fare a tutti costi gli evoluti.

Ancora voglio discorrere sulla società, ma nel senso più ampio e più specificatamente parlo della politica e delle quote rosa, in questo il nostro Paese è al 48° posto, certo il mio potrebbe sembrare semplice populismo, ma non è questo, è rabbia che viene da dentro, per colpa di questa nostra arretratezza culturale, per noi che ci vantiamo di essere un esempio di democrazia occidentale, ma che se volgiamo un attimo lo sguardo giù verso l’Africa e più precisamente nel Rwunda scopriamo che loro sono al 1° posto con il 48,8% di donne elette, loro si! Proprio loro! Quelli che noi consideriamo dei poveracci, capaci di uccidersi ancora con i machete e mangiano carne cruda!

Quanto a questa nostra non “rosea” situazione, i cari politici fanno spallucce e ammettono che è tutto vero, che i tempi sono maturi per evolverci, ma non fanno niente, rimangono parole, perché gli unici fatti che si vedono, sono loro che queste Donne le trattano come oggetti e abusando del loro potere ne approfittano. Su questo argomento ci sarebbe da discorrere per ben più di un articolo, sono consapevole che anche le presunte “oche” che si fanno trattare così non meritano compassione o considerazione, ma il loro modo di essere è anche dettato dalla società che vuole solo “Donne” bellissime, rifatte, vestite come delle circensi, donne di spettacolo, donne nude anche sui cartelloni pubblicitari per lo slogan di una pasta.

Questo non è Femminismo, questa non è emancipazione, è puro squallore, è chiara pochezza, è mero schifo. La mia pretesa non è certo che avvenga un cambiamento repentino, perché certo non è facile accettare e accettarci in tutta la nostra fierezza, la nostra sensibilità e la nostra purezza, ma vorrei iniziare a intravede un minimo di speranza e una minuscola fiammella che diventi fuoco, siamo soprattutto noi Donne che dobbiamo unirci e non essere sempre in competizione, dobbiamo far valere il nostro diritto di nascita. Prima di concludere voglio ringraziare per questa mia “rivoluzionarietà” due vere Donne, che non sono in nessun modo responsabili dei miei vaneggiamenti.

La prima è mia mamma che da sempre mi ha fatto sentire Donna e soprattutto mi ha fatto capire che tipo Donna non essere, in seconda battuta voglio ringraziare la mia sempre attiva Professoressa Assunta Di Cunzolo, artefice della mia fierezza e della mia lotta. Voglio concludere dicendo che anche se la situazione non dovesse cambiare, come io auspico, una cosa ci renderà sempre uniche e Donne, il poter mettere alla luce una creatura… e cosa sperare se non che nasca Donna!

Autore : Sara Casadonte



Ultimo aggiornamento di questa pagina : 26/12/2007



 

 

 

.: Torna alla Home Page


.: Credits

Queto sito è stato creato da: Ing. Fausto Gallucci

I Contenuti del sito sono della Consulta Giovanile di Badolato

 
Cgb