È una domenica come tante in paese, mi alzo, faccio colazione e decido di farmi due passi per le vie del centro( centro? Ho scritto centro? Beh..prendetelo con le pinze visto che si tratta di Badolato ). Arrivo al cancello e noto un polverone alzatosi sulla via adiacente la mia abitazione, tutto questo associato ad un rumore terrificante che sembra quello di Valentino al Moto GP. Mentre mi preparo gli insulti da scagliare contro l’aspirante pilota, mi si materializza davanti mio cugino con uno scooter…
“Ma .. dimmi un po’ Melandri, hai intenzione di abbassare i flaps e decollare?.. no perché se vuoi ti faccio da copilota e annuncio agli assistenti di volo di prepararsi per il decollo!..” Ma noncurante il pigmeo mi risponde: “ Ah Cì…dai, mi faccio una tiratina no?”
Lo guardo atterrito e sgomento,gli chiedo un passaggio al bar. Naturalmente (onde evitare le probabili legnate) il parente mi fa accomodare sul suo giocattolo e procede in assetto da gara. Arrivati davanti il bar non noto nel S.Gianni alcun accenno di frenata, tanto che gli ho dovuto dire di abbassare il carrello e prepararsi all’atterraggio perché il mio scalo era quello e una volta fattomi scendere dalla carretta avrebbe potuto procedere per prua direzione lungomare per vedersi così con gli altri suoi amici( Rossi, Biagi, Gibernau…credo..)
Entro nel bar e come al solito mi trovo il solito pirla che fa la solita battuta: “chi paghi Brancia?” Per non scendere a patti con il troglodita rispondo : “prenditi quello che vuoi”..ma tra me medesimo penso”io ti pagherei volentieri le cure psichiatriche, ma mi sa che non ce ne sono..!” Dall’altra parte del locale sento..SCUPA! Trovati! Stanno giocando a carte!
Mi rivolgo a Mastro Umberto egli chiedo di accompagnarmi alla mia casa in montagna(per intenderci con gli indigeni del luogo la chiamerò..Guardia).
Non andavo in quella casa da anni se non per ricordare con malinconia i bei momenti passati con parenti e amici anni or sono, ma mi limitavo appunto a farmi un giro di “ricognizione” . Naturalmente Umbo non oppone resistenza alla mia richiesta e facciamo per uscire quando mi becco mio cugino( il fratello maggiore del pilota del Boeing 747 di prima) che si unisce a noi. Ora, la mia casa si trova ad alta quota tra le montagne di Badolato e per andarci bisogna affrontare 10 km di curve terrificanti in salita che per restare in tema, quelle di Monza paragonate sembrano i parcheggi di un autobus!
Andando verso la mia casetta per l’appunto, vedo Francesco P. e gli propongo di salire in macchina. Affrontiamo le curve in compagnia della musica di Bob Marley..arriviamo alla Guardia e diamo un’occhiata all’interno. La casa era a posto e presi da quella piacevole brezza montanara ci abbandoniamo a piacevoli discussioni, qualche tiro a pallone, un paio di partite a briscola e ci siamo ritrovati a cucinare la pasta alle 18:00 circa.
In serata siamo tornati a Badolato M.na solo perché alla Guardia non c’era la luce. Raccontato il piacevole pomeriggio trascorso in montagna agli altri ,decidiamo di passarci un paio di serate
Unico problema la luce..Problema risolto con l’aiuto di Francesco che, forte della sua grande esperienza in campo elettrico, mi consiglia di risalire in montagna il giorno dopo per dare un’occhiata ai miei “pseudo” pannelli solari. Andati, distrutti, inutilizzabili! Ma noi non ci perdiamo in un bicchier d’acqua e messoci in testa di fare una serata in montagna avremmo fatto di tutto pur di realizzare quel desiderio.
Non chiedetemi come e perché, ma Francesco si è trasformato nel Copperfield dell’elettricità! Ha attaccato al soffitto un filo che partendo dall’interno ha circumnavigato l’intera abitazione, su di esso è riuscito a montare 4 supporti dove poter avvitare altrettante lampadine. Gli dico:” ok Frà ma da dove la facciamo arrivare la corrente?” ..e lui :“ci facciamo dare un gruppo elettrogeno e tranquillo che stasera mangiamo qui!”
Torniamo in marina e sparsa la voce si va a fare la spesa(carne , pasta e pane a volontà).E da bere? Nessun problema! Ognuno dei partecipanti al “banchetto” passa a “prelevare”(non uso “rubare” perché..va beh,..) da ogni catojo (cantina dei familiari) una damigiana del nostro famoso buon vino paesano.
Arriviamo in montagna brancolando nel buio e a tentoni giungiamo davanti al mio porticato. Colleghiamo il gruppo e…LUCE FU ! (ps: non vorrei che la santissima trinità mi querelasse per copiright) .
Bella serata, non c’è che dire! Ma la vera sorpresa è stata un’altra! Consapevoli del fatto di aver illuminato una zona considerata oramai agibile solo alla luce del sole, abbiamo organizzato un’altra seratona in montagna…facendo la solita spesa…prendendo il solito vino…portando su le chitarre..
L’unica differenza è che stavolta eravamo all’incirca 40 persone e un gruppo elettrogeno da 5 kilowatt .. Pronti, partenza ..VIA!
Gente che arrostiva , le ragazze cucinavano la pasta e il vino che diceva.. “pietà! Risparmiatemi” La cosa interessante(a differenza delle altre volte) era che c’erano ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia. Roma, Torino, Milano e Napoli uniti in un sol gruppo. Questa promiscuità d’individui rappresentanti etnie diverse mi ha fatto un effetto strano(nel senso positivo ovviamente). Abbiamo suonato e cantato diverse canzoni popolari: dagli stornelli romani a quelli napoletani per poi finire con quelli calabresi e naturalmente varie canzoni italiane. Capite? Sono stati messi da parte i soliti luoghi comuni della differenza tra razze e culture diverse, anzi..
Verso le 4 del mattino poi, ci siamo messi a giocare a “padrone e sotto” . Piccola postilla per le persone ignare delle regole del gioco(più che un gioco è una condanna): 2 persone obbligano i partecipanti a bere quello che c’è sul tavolo senza possibilità di rifiuto! ..Non vi dico come è andata a finire! Fabrizio, Giuseppe, il sottoscritto e più del 80% dei presenti non capiva molto a quel punto della serata.
Fantastico! Una serata del genere ha galvanizzato il sottoscritto e gli altri partecipanti. Vedere la mia casa in montagna nuovamente illuminata mi ha portato lontano nel tempo, quando abitavo in quei posti meravigliosi, quando si viveva in modo spensierato , quando si stava insieme per ridere e scherzare. ..Ooops.. si erano fatte le 6 del mattino quando decidiamo di avviarci verso le nostre abitazioni, anche se non tutti erano proprio in grado di intendere e di volere! Mi accompagnano a casa e ho ritenuto opportuno scollegarmi dal mondo circostante dirigendomi verso il letto senza pit stop!
Mi alzo l’indomani(le 4 di pomeriggio ovviamente), vado giù e riconosco il rombo della moto di mio cugino che si avvicina per andare a mare…Chiedo al pilota il solito passaggio, lo faccio atterrare al Caciaro e vedo gli altri che più che esseri umani potevano essere paragonati alle creature aliene di un film di Spielberg..
“Allora Frà.. stasera al falò?”
“E che devi fare…va bene , a che ora passi?”.
Autore : Francesco Brancia
Ultimo aggiornamento di questa pagina : 12/10/2005
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