Inserita il 10/11/2006
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“Dedico, queste pagine a voi, miei cari alunni, che mi avete dato l'opportunità di realizzare una parte della mia vita. Il vostro percorso scolastico è stato anche il mio, segnato dalla vostra gratitudine ma, soprattutto, dal vostro affetto. A tutti voi auguro di saper dare testimonianza di quei valori morali, che la vostra maestra vi ha insegnato, anche con l'esempio.”.
E’ stato presentato domenica pomeriggio nell'azienda Agrituristica Fazzolari il libro della Maestra Elena Battigaglia, “Il risveglio di un borgo -Sette anni a Papanice-" (1951-1958). E pensare che la scrittrice nel suo libro tiene a precisare che quando è arrivata a Papanice non vi era niente, nè strade nè scuole nè farmacie, tutto sterrato e in aperta campagna, si usufruiva dei servizi igienici. Si è scelta l'azienda Agrituristica Fazzolari, per la presentazione del libro poiché, Nicola è stato suo alunno.
Erano presenti L'assessore alla cultura del Comune di Crotone Dott. Capocasale, L' avv. Leo Nicoscia, il Dirigente del Comune di Crotone, dott. Domenico Clausi, e tutti i suoi alunni, quelli presenti a Papanice accompagnati dalle mogli dai figli e dai nipoti. Una bellissima atmosfera piena di emozione ma soprattutto di tanti ricordi. Li ha salutati tutti, ma soprattutto a voluto che i suoi beniamini degli anni cinquanta la baciassero.
Era veramente emozionata la scrittrice Battigaglia, e qualche lacrima le ha solcato il viso, nel vedere vivo ancora oggi il ricordo che lei conserva di Papanice, dei suoi alunni, ora diventati uomini, padri e affermati professionisti. Anche gli ex alunni portano nel loro intimo tanti ricordo che ripercuotono la sala.
Infatti Donato Zangari ha tenuto a ribadire abbracciando la sua maestra, che è stata lei ad averlo cresciuto per due anni, e che la cosa più bella per lui è che i ricordi belli restano sempre. Si avvicinano in tanti alunni che ci tengono a salutarla, arriva Pantaleone Turco, e la scrittrice Battigaglia, dice che a distanza di anni non l'avrebbe riconosciuto e domanda se si è sposato e se ha nipoti.
E a Vincenzo Stricagnoli che le si avvicina, la maestra gli chiede il nome, perchè non lo ricorda, è impossibile dopo cinquanta anni ricordali tutti. E’ la volta di Saverio Megna, lo riconosce la maestra, e due anni fa si sono rincontrati. Arriva Ernesto Genovese che le fa omaggio di un bel mazzo di fiori. Era il pupillo della maestra Battigaglia, e come ogni buon scolaro a voluto fare la sua buona azione. Ha fatto gli onori di casa e la presentazione l'Avv.
Giuseppe Megna, anche lui alunno della scrittrice, che ricorda che in quegli anni la riforma agraria non era ancora avvenuta, ha voluto anche ricordare chi ha contribuito per Papanice in quegli anni, e cita il compianto prof. Beltrami, la maestra Genovese e Don Pio, anche loro hanno contribuito tanto. Era veramente commosso l'avv. Megna e ha voluto ribadire che grandi sono i meriti della maestra Battigaglia, l’emozione è forte e le lacrime scendono, ma i ricordi restano e sono indelebili. I
l Dott. Capocasale ha voluto esprimere gratitudine e ringraziarla, per questo spaccato che ha dato a questo borgo, ha voluto anche dare notizia che presto a Papanice sarà aperta la biblioteca, e che certamente sarà dotata di questo libro, che deve essere da stimolo alle nuove generazioni. L'autrice ha voluto ringraziare la famiglia Fazzolari, per la bellissima accoglienza che le hanno fatto i suoi ex alunni.
Dopo tutti gli interventi ha portato la sua esperienza il prof. Salvatore Lorecchio, che ha raccontato che la maestra, viste che le sue condizioni familiari, in quei tempi, non erano propri rosee, per prepararlo all'esame per la prima media, tutti pagavano 20 mila lire, le disse la maestra che poteva dire al padre che per lui il prezzo era di 10 mila lire, andò a casa e disse che la maestra lo faceva gratis visto il suo amore per lo studio.
Che dire, un libro bello, visto che racconta gli anni 50 a Papanice, dove l'agricoltura era il suo punto forte per l'economia, tanta povera gente, ma soprattutto, come ha tenuto a precisare l'autrice, la maestra, in quei tempi, era un istituzione. Tanta emozione, tanti ricordi, tanto amore, tanta passione ma soprattutto la voglia di creare e dare cultura.
Abbiamo sentito la scrittrice Elena Battigaglia che ci ha detto “Veramente ho sempre avuto in mente di fare questo libro, ne ho scritto gia tre, per cui il tempo è quello, e ho una famiglia numerosa, e quindi mi devo occupare anche dei miei familiari, avendo anche un mio fratello sacerdote molto malato. Sono rimasta vedova all'età di 50 anni, e vivere da sola a Roma, lascio a lei immaginare, e da li è partito lo stimolo. Alcuni alunni li ho visti diverse volte, altri li rivedo dopo 48 anni, sempre con amore, come fosse oggi il primo giorno di scuola di quel 1951.”
E’ da sottolineare, come ha detto il Prof. Lorecchio, a fine del suo racconto noi ricordiamo fieri ed orgogliosi la nostra maestra Battigaglia, Di tutto scrive la scrittrice di quei tempi a Papanice, dai piselli, rinomati per la loro dolcezza, delle strade inesistenti, delle baracche come aule, dei servizi igienici inesistenti, ma ha voluto portare a galla soprattutto, la volonta dei suoi alunni di imparare, nonostante la povertà. Insomma dignità e promozione umana
Enrico Pedace
La ProvinciaKR
Autore: Fausto
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