Studenti in piazza contro la mafia

 

Inserita il 01/04/2008

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I sindacati confederali convocano i direttivi a Papanice


di GAETANO MEGNA

STUDENTI e sindacati si mobilitano contro la mafia. La Consulta provinciale studentesca ed il movimento studentesco di Crotone hanno organizzato per il prossimo 4 aprile una manifestazione-corteo contro tutte le mafie in risposta ai fatti di
sangue che nei giorni scorsi hanno scosso il Crotonese. Il corteo studentesco avrà inizio 9,30 da piazzale Milione, percorrerà via XXV Aprile, Via Vittorio Veneto e si concluderà in piazza della Resistenza.

Con questa iniziativa gli studenti intendono dare «una risposta civile alla barbarie ed all'efferatezza della 'ndrangheta che, nel nostro territorio, governa i processi sociali ed opprime le coscienze». Vogliono che la città «sia nota alle cronache nazionali
non solo per eventi tragici, come quelli degli ultimi giorni, ma soprattutto per le tante positività che esprime».
«Positività – si legge in una nota –che si trova soprattutto nei giovani che rappresenta - no la parte più pulita della nostra società. Una società caratterizzata dall'agire mafioso, dall'omertà e dall'indifferenza generale; tutte cose che come ragazze e
ragazzi abbiamo il dovere di respingere e denunciare senza se e senza ma».

E «In virtù di ciò – scrivono gli studenti – riteniamo opportuno invitare tutte e tutti a scendere in piazza con noi, contro tutte le mafie, contro tutte le sopreffazio - ni,contro tutte le violenze. Perché vogliamo vivere in una società sana, in una società
giusta, in una società libera». Anche i sindacati confederali vogliono lanciare un messaggio chiaro contro la 'ndrangheta. E' questo l'obiettivo che i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil (Antonio Spataro, Pino De Tursi e Mimmo Tomaino) intendono
conseguire con la convocazione a Papanice dei direttivi provinciali unitari alla presenza dei tre segretari regionali, Vera Lamonica, Luigi Sbarra e Roberto Castagna. Il tema dell'incontro sarà centrato sulle questioni della legalità e dello sviluppo e la scelta di Papanice, popoloso quartierepaese, è stata fatta per dare un segnale importante rispetto agli eventi che si sono
consumati a cavallo delle recenti festività di Pasqua. La seduta dovrebbe tenersi o all'interno della palestra della scuola media, oppure nella sede della delegazione municipale.

La data precisa non è stata ancora decisa, perché si sta valutando l'opportunità di farla prima o dopo l'appuntamento
elettorale per il rinnovo del Parlamento. Il sindacato non vuole assolutamente che l'iniziativa venga confusa con la campagna
elettorale in corso. Non è la prima volta, che sui gravi fatti di sangue che hanno sconvolto il Crotonese con i tre morti ammazzati della guerra di mafia, che il sindacato confederale ha fatto sentire la sua voce. Lo aveva fatto lo scorso 26 marzo diffondendo un documento a firma dei tre segretari regionale e provinciali. Sulla questione della legalità ieri il segretario
provinciale di Crotone, Spataro, ha diffuso un documento nel quale si legge che «quando si continua ad uccidere da mesi mettendo in conto anche il coinvolgimento di vittime innocenti vuol dire che l'efferatezza criminale ha assunto altri aspetti, che si è toccato il fondo; vuol dire che si vuole con maggiore virulenza isolare una comunità dal resto del mondo; vuol dire che si è deciso di gettare una città ed una provincia sempre di più nel baratro del sottosviluppo, dell'arretratezza , della
barbarie».

«E se qualcuno pensa che quanto accaduto o quanto potrà accadere – aggiunge Spataro – sia fatalità o sarà fatalità alla
quale rassegnarci perché “tutto sommato sarà sempre così”, sbaglia». Per Spataro «tale atteggiamento continuerà a renderci
più deboli se non prenderemo le distanze con determinazione e se non faremo sentire il nostro rifiuto dalle logiche criminali e mafiose ». Il segretario della Cgil di Crotone ricorda che «nel corso di questi mesi gli episodi delittuosi che hanno investito la nostra provincia causati dalla rottura della pax mafiosa e dall'apertura della guerra per il controllo delle attività criminali e del
territorio, dimostrano, da un lato, la potenza militare delle consorterie e dall'altro la loro pervasività nel tessuto sociale ed economico; potenza e pervasività rafforzata dalla paura e dalla rassegnazione di una comunità che è capace solo di subirli e
di non reagire». La strada da seguire è quella di «ridiventare protagonisti del nostro futuro e non vittime di esso perchè il rischio che corriamo senza un forte ripudio di ciò che rappresenta la mafia e di quello che offre sarà il piegare una comunità alle logiche ed alla mentalità criminale».

Concludendo Spataro chiede di porre fine e combattere la mentalità della 'ndrangheta perché «isolare la mafia significa, sopratutto, sradicarla da una concezione che la percepisce quale antistato efficiente ed inappellabile ».

Tratto da www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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