Inserita il 10/04/2008
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Bella e positiva la risposta di Papanice, il popoloso borgo alle porte di Crotone dice in maniera silenziosa e partecipativa il suo no convinto alla ndrangheta.
E’ stata un successo la manifestazione “Legalità è sviluppo” organizzata dalle maggiori sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, che si è svolta in una gremitissima palestra del settimo circolo di Papanice. Alla manifestazione ha partecipato in maniera compatta buona parte del paese, in particolar modo le donne che erano in numero superiore, ed oltre ai veri protagonisti, gli alunni della scuola con tanto di fiocco, grembiule blu e girasole in mano, vi hanno preso parte i segretari regionali delle tre sigle e le istituzioni della zona, oltre ai tanti consiglieri comunali, provinciali ed i vari sindaci dei comuni della provincia. Presente inoltre una delegazione dell’azienda Cellulosa 2000.
La manifestazione prevedeva gli interventi dei segretari provinciali e regionali di Cgil, Cisl e Uil, oltre che ai soggetti protagonisti in questo periodo che ha insanguinato le strade di Papanice ed Isola Capo Rizzuto. A coordinare i lavori è stato Domenico Tomaino segretario provinciale della Uil ed ha voluto ricordare forse la cosa più importante: «Aspettiamo la piccola Gaia, le siamo vicini speriamo possa frequentare questa scuola» e poi continua: «Oggi abbiamo dato una risposta come hanno fatto due anni fa i ragazzi di Locri, siamo contro ogni criminalità organizzata e vogliamo ribadire che questa non è terra di conquista o terra di nessuno, bensì è terra di gente per bene che ha voglia di lavorare».
Di vicinanza alla gente onesta di Papanice ha parlato Giuseppe De Tursi segretario provinciale della Cisl: «Basta con la politica dei due tempi, chi vuole prima la legalità e dopo lo sviluppo o viceversa, le due cose devono essere fatte assieme, si possono e si devono fare contemporaneamente. La mafia si combatte con i muscoli, ma anche con lo sviluppo ed il lavoro».
«Oggi abbiamo dato un segnale» ha detto Antonio Spataro segretario provinciale della Cgil e poi continua: «Ma non deve restare isolato deve essere l’inizio della nascita di una nuova cultura contro la ndrangheta» si rivolge alle istituzioni: «Fa riflettere che le persone per risolvere i propri problemi si rivolgono ai mafiosi di quartiere e non ai poliziotti di quartiere».
Prima di passare la parola ai segretari regionali c’è stato il saluto delle autorità locali primo fra tutti il sindaco Peppino Vallone: «Contro queste cose serve la normalità e non l’eccezionalità, voglio ringraziare i sindacati per aver organizzato questa manifestazione». Subito dopo è stata la volta del vice presidente della Provincia Emilio De Masi: «E’ importante aver svolto la manifestazione all’interno della scuola e dare un segnale ai più giovani. E’ vero che ci sono delle responsabilità da parte di chi amministra, ma bisogna anche riconoscerne i meriti quando si fanno delle bune cose come la Stazione unica appaltante».
«Siamo passati dallo scoraggiamento all’euforia, anche se non deve essere molto giustificata» ha detto il prefetto di Crotone Melchiorre Fallica: «La sinergia fra tutti quanti ha dato il via e qualcosa si è sbloccato, sono arrivarti i primi provvedimenti, ma abbiamo vinto solo una battaglia e non la guerra». Il questore di Crotone Gaetano D’Amato è soddisfatto di quanto sta avvenendo: «Ci sono dei segnali che mi riempiono di gioia, qualcosa sta cambiando e grazie alla collaborazione dei cittadini stiamo ottenendo ottimi risultati».
Hanno chiuso l’incontro i tre segretari regionali delle sigle sindacali, il primo a prendere la parola è stato Roberto Castagna della Uil: «La ndrangheta si deve distruggere non combattere, perché non bisogna riconoscergli la dignità di avversario».
Luigi Sbarra della Cisl sottolinea che per la criminalità si è giunti ormai all’allarme rosso: «L’illegalità avanza e la ndrangheta deprime l’economia ed ostacola ogni tipo di crescita».
L’ultima parola è stata di Vera Lamonica della Cgil: «In Calabria abbiamo un nemico storico, uno dei tanti che ne blocca la crescita e dobbiamo combatterlo. Negli anni però si è evoluto ed ora è diventato un potere economico».
Massimiliano Franco
crotone@calabriaora.it
Calabriaora.it
Autore: Fausto
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