Inserita il 31/05/2008
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Tornano a lanciare l’allarme i sindacati in merito alla fabbrica Gress 2000 che produce mattonelle di ceramica di altissima qualità.
Quello che appare poco chiaro alle forze sindacali è la gestione della fabbrica; delle scelte fatte, delle linea adottate e delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi nulla lascia presagire un futuro roseo. Da ieri inoltre la proprietà ha deciso di bloccare la produzione in attesa dell’arrivo dell’argilla, materia prima per la lavorazione, ma i sindacalisti fanno sapere che non è solo l’argilla a mancare, ma altre materie di lavorazione perfino i colori e che quindi sembra difficile ipotizzare una data per la ripresa della marcia dell’impianto.
«Sembra che si stia attuando una politica di smobilitazione e smantellamento per eliminare tutto quello che c’è in magazzino piuttosto che di un vero rilancio» ha affermato Fabio Tomaino della Uil. Intanto oggi si terrà un incontro con l’assessore regionali alle Attività produttive Francesco Sulla che nsarà coinvolto direttamente nella vicenda.
L’allarme è stato lanciato dagli altri due sindacalisti che lavorano nell’azienda Enrico Pedace della Cgil e Mimmo Basile, anche lui della Cgil, in quanto ancora ben trenta operai non hanno ricevuto il pagamento relativo alle spettanze del mese di aprile. Di solito i pagamenti avvengono entro il 15 del mese successivo: «Cerchiamo di capire quale sia il criterio di scelta di pagamento perché il destino di questi trenta il mese prossimo potrebbe toccare ad altri, chiediamo almeno questo tipo di chiarimento» ha affermato Pedace. L’azienda sta pagando gli operai man mano che riceve i bonifici dei pagamenti del materiale venduto.
La preoccupazione però sale a livelli esponenziali per il semplice fatto che sembra si stia andando verso una smobilitazione generale, infatti la produzione sta calando vertiginosamente si è passati dalle sei linee di lavorazione con tre forni in marcia, alle due attuali con un solo forno in funzione. Alla luce di questi numeri è chiaro che la produzione si è praticamente abbattuta e di conseguenza diminuirà la vendita e proporzionalmente aumenteranno i problemi. Alla Gress si è dunque passati dai 600mila metri quadrati al mese agli appena 100mila attuali, le vendite di queste mattonelle non coprono assolutamente i costi della fabbrica.
Da ieri però l’impianto è fermo, ma i sindacati hanno deciso di non scendere sul piede di guerra di non fare sciopero perché sarebbe solo contro l’interesse dei lavoratori. I tre giorni di sciopero dei mesi scorsi sono infatti costati in busta paga ben 200 euro con un netto risparmio per l’azienda, adesso invece andranno in fabbrica senza fare nulla, ma non saranno però penalizzati gli stipendi.
I sindacalisti obiettano che da quando è subentrata la nuova proprietà dallo scorso ottobre le cose sono andate sempre peggio: «Spesso abbiamo chiesto il confronto con l’amministratore unico Vittorio Borelli, ma lui ha sempre rifiutato dicendo che in azienda tutto va per il verso giusto e che non c’è bisogno di nessun confronto» ammette Basile. Il fatto è che i debiti persistono ed al momento dell’acquisizione della fabbrica ammontavano a circa 9 milioni di euro mentre adesso non si conosce a quanto ammontano. Tutto ciò lascia strabiliati perché le referenze avute dal prefetto di Crotone Melchiorre Fallica su Borelli sono ottime, questo aumenta ancora di più il mistero che aleggia intorno a questa figura.
A tutto questo sembra volersi aggiungere un’altra grana, evidentemente l’azienda come è insolvente verso i propri operai lo è anche con le altre aziende che vi lavorano a stretto contatto. A quanto pare nei prossimi giorni alcuni tir potrebbero fermarsi davanti ai cancelli della fabbrica perchè sembra che anche l’azienda dei trasporti debba avere ancora dei pagamenti.
Massimiliano Franco
crotone@calabriaora.it
Autore: Fausto
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