Inserita il 21/06/2008
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A Papanice di Crotone inaugurata la struttura voluta dall’amministrazione comunale per dare un segnale positivo
Il questore: «Si devono sconfiggere i miti fatti da persone che agiscono di notte nelle fogne»
di GAETANO MEGNA
UNA BIBLIOTECA per contrastare la cultura della ‘ndrangheta. L’obiettivo che si prefigge l’amministrazione comunale di Crotone che ha deciso di aprire una biblioteca a Papanice, il quartiere-paese diventato tristemente famoso per la faida di Pasqua e per le scritte inneggianti al boss Luca Megna (una delle vittime di quella faida), è quello di dare
ai giovani e a tutte le persone oneste, che vivono in quella realtа, un luogo dove non c’è posto per la cultura ‘ndranghetista. La biblioteca, che fisicamente è stato allestita in un ampio locale della Scuola media di Papanice, è stata inaugurata ieri mattina alla presenza di tante donne, di giovani studenti e di autoritа civili, militari e delle organizzazioni sociali. Le forze sane della societа hanno inteso dare il segnale «alla popolazione del quartiere-paese che dalla situazione attuale si puт e si deve uscire».
Il questore di Crotone, Gaetano D’Amato, dopo essersi detto «onorato e felice di essere presente all’iniziativa» ha evidenziato che «l’opera che si realizza si basa sui principi e sui valori, che sconfessano i miti che vengono rappresentati dagli ‘ndranghetisti nel territorio di Papanice». Rivolgendosi alle numerose donne presenti alla manifestazione D’Amato ha detto che «nella biblioteca deve nascere la consapevolezza che i veri miti sono le persone perbene». Il questore ha anche fatto riferimento alla vicenda delle scritte inneggianti al boss ucciso nella faida di Pasqua. Una vicenda che ha avuto risvolti pesanti anche per il fotoreporter del Quotidiano, che è stato letteralmente
sequestrato da un sorvegliato speciale e portato presso uno studio fotografico dove sono stati cancellati i failles della immagini delle scritte.
Facendo riferimento alle scritte, D’Amato ha definito l’atto «un’azione fatta da vigliacchi che, di notte, hanno approfittato di un allentamento momentaneo della presenza delle forze dell’ordine». «Non è stato fatto da persone coraggiose – ha aggiunto D’Amato –ma da vigliacchi che hanno agito di notte come si fa nelle fogne ». Ha ricordato che su Papanice «si sta facendo ogni sforzo per garantire la presenza continua delle forze di polizia» e ha invitato la popolazione «a non lasciarsi prendere dalla rassegnazione e dallo sgomento». La cerimonia si è aperta con la scoperta della targa da parte dell’assessore comunale alla Cultura, Giovanni Capocasale, e del questore, affiancati dagli assessori comunali Eugenia Garritani (Pubblica istruzione) e Pantaleone Nicoscia (Traffico).
Subito dopo si è aperto il dibattito e gli interventi sono stati coordinati da Capocasale, che ha spiegato le ragioni della scelta fatta dall’amministrazione comunale di Crotone di costruire, in una delle sue periferie, una biblioteca comunale. Si tratta di una succursale della biblioteca piщ ampia, che è operativa all’interno del castello di Carlo V, nel cuore del centro storico di Crotone. Si «è voluto dare un segnale forte da parte della politica ad un territorio che sta vivendo un
grave momento di turbamento ». La biblioteca è stata concepita per «dare un luogo di aggregazione culturale ad un territorio fortemente interessato dalla presenza della ‘ndrangheta».
Nicoscia, che è originario di Papanice, ha definito tutto quello che si è consumato nel quartiere-paese «un’offesa per tutti». E la biblioteca «vuole essere uno stimolo per il cambiamento», sapendo che «il 99,9% della popolazione di Papanice è fatta da persone oneste». Il presidente del consiglio dell’Istituto comprensivo di Papanice, Enrico Pedace, che si è battuto per la realizzazione della biblioteca, ha parlato «di una giornata speciale per la comunitа». Per Pedace
«la biblioteca rappresenta la vicinanza dell’amministrazione comunale e l’affermazione dello Stato in un momento particolare; un segnale di normalitа dopo l’emergenza dei fatti delittuosi ». Pedace, parlando a nome dei cittadini di Papanici, ha detto che nel quartiere paese si sente forte il bisogno di tornare in una situazione di normalitа. Anche
Garritani ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa sul piano culturale e sociale. Il dirigente scolastico di Papanice, Giuseppe Alessio Cavarretta, si è detto orgoglioso di ospitare all’interno della sua scuola la biblioteca che diventa il simbolo contro la cultura della ‘ndrangheta.
ilquotidiano
Autore: Fausto
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