Difende il posto di lavoro salendo sul tetto

 

Inserita il 25/06/2008

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Protesta di un operaio della Gres 2000 di Crotone: “Ho una famiglia da mantenere e voglio certezze”

CROTONE. Un lavoratore di Gres 2000, l’azienda crotonese che produce piastrelle di ceramica che versa in uno stato di grave crisi, è salito lunedì mattina sul tetto del capannone più alto dello stabilimento, 40 metri, deciso a non scendere fintanto che non sarà ricevuto dal prefetto di Crotone. “Ho una famiglia da mantenere e il futuro di questa azienda è molto incerto”, ha detto l’uomo, Enrico Pedace, crotonese di 45 anni, ad alcuni suoi colleghi di lavoro mentre saliva la ripida rampa di scale esterna che porta al tetto del capannone dell’atomizzatore, il reparto nel quale lavora e in cui viene trattato e preparato l’impasto della materia prima che serve per produrre piastrelle di ceramica.

“Le istituzioni devono intervenire subito per evitare un’altra lenta agonia, com’è stato per tante altre imprese nate in quest’area industriale con i finanziamenti pubblici e poi lasciate al proprio destino”, ha poi spiegato Pedace, che è anche rappresentante sindacale dell’Rsa aziendale per la Cgil, all’arrivo dei primi giornalisti e fotografi. Sempre lunedì mattina, una delegazione di lavoratori e sindacalisti si è recata nel palazzo municipale dove è in corso un’affollata assemblea.

Sono sopraggiunti, oltre al sindaco Peppino Vallone, anche il prefetto, Melchiorre Fallica e il questore Gaetano D’Amato. Lo stabilimento di Gres 2000, in località Zigari nell’area industriale di Crotone, è stato aperto cinque anni fa con ingenti contributi pubblici: circa 52 milioni di euro di fondi provenienti in maggioranza dalla legge 488. Il nucleo forte iniziale degli azionisti era composto da alcuni big del settore ceramico del distretto di Sassuolo, nel modenese.

Tra questi il gruppo Mularoni (ceramiche Del Conca, Pastorelli, Faetano), B&T (produzione macchinari di Formigine) e Della Punta. Nell’ottobre 2007 la maggioranza azionaria è passata nelle mani di Vittorio Borelli attraverso la sua società Srl omonima. Da inizio anno Gres è in crisi di liquidità sia per pagare i lavoratori che i fornitori, i quali hanno sospeso anche le consegne; tanto che da due settimane hanno cessato l’attività pure le ultime due linee di produzione per mancanza della materia prima. Venerdì sorso, dopo aver sempre rifiutato una simile ipotesi avanzata dai sindacati, la proprietà ha prospettato ai rappresentanti aziendali dei lavoratori l’attivazione della cassa integrazione straordinaria a rotazione per 120 unità delle 214 in organico.

Nei giorni precedenti, per vederci chiaro sul passaggio della maggioranza azionaria e sul debito accumulato dall’azienda, che sarebbe di 8 milioni di euro, le segreterie provinciali di Crotone di Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Crotone.

Giornaledicalabria.it


Autore: Fausto

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