Inserita il 26/10/2008
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Gli investigatori della squadra Mobile ritengono di aver scoperto la base dello stoccaggio della marijuana che da anni viene prodotta in modo massiccio nel territorio di Papanice. Si tratta di un capannone ubicato all’interno di un vecchio allevamento di struzzi, in località San Giorgio, un’azienda nata con il contratto di programma che poi è fallita ed attualmente è sotto curatela.
I sospetti che quel capannone fosse stato trasformato in una centrale per lo stoccaggio, il confezionamento e lo smistamento della canapa indiana hanno trovato conferma nella tarda mattinata di mercoledì, quando gli agenti della sezione criminalità diffusa della squadra Mobile, diretti dal commissario capo Cataldo Pignataro e dal sostituto commissario Rosario Aiello, hanno fatto irruzione nell’azienda di San Giorgio. All’interno del capannone c’erano tre giovani di Papanice intenti ad armeggiare con alcuni attrezzi; i poliziotti li hanno bloccati e identificati: si tratta di Luca Caterisano, 26 anni, Antonio Fazzolari e Giovanni Antonio Foresta, entrambi 28enni, che sono finiti in manette per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.
La perquisizione del capannone, infatti, ha consentito agli agenti della Mobile di recuperare un chilo e 700 grammi di marijuana. Nascosto in una vecchia macchina spargiconcime per gli struzzi, è stato rinvenuto uno scatolo di cartone che conteneva 17 buste di plastica trasparente piene di marijuana, confezionate con il sistema del sottovuoto, su alcune delle quali era stata impressa la scritta ‘cento’.
In pratica erano confezioni di erba da100 grammi, mentre altre buste di dimensioni più piccole, senza alcuna dicitura, ne contenevano 50 grammi. Sempre all’interno del capannone i poliziotti hanno recuperato un’altra busta con 177 grammi ed un’altra ancora con 15 grammi di marijuana oltre ad un migliaio di semi, un bilancino di precisione, una bilancia e la macchina professionale per l’imballaggio sottovuoto con le relative buste di plastica trasparente per confezionare i pacchetti da 50 e 100 grammi. Su un bancone erano rimasti, inoltre, i residui di canapa a conferma del fatto che proprio in quel capannone la droga coltivata nella zona veniva stoccata e imbustata.
Gli uomini della Mobile, comunque, vogliono capire se oltre alla marijuana sia stata trattata anche altra sostanza stupefacente. Su Foresta e Caterisano, peraltro, gravano altri precedenti per droga; risulta incensurato, invece, Fazzolari che a quanto pare era il custode dell’azienda.
(d.p.)
Tratto da Il crotonese.it
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