Inserita il 01/11/2008
News
Tavola rotonda della Cgil
di GIACINTO CARVELLI
«QUELLO DELL’INTRECCIO tra criminalità organizzata, economia e politica è la più grande delle questioni nazionali: finchè non si percepisce come tale, potremmo fare anche dei piccoli passi avanti, ma il problema non si risolverà» e preannunciando una serie di iniziative sulla questione lavoro.
E’ quanto ha affermato Vera Lamonica, nelle conclusioni della tavola rotonda su legalità, lavoro e sviluppo, intitolata “Quali strategie per la crescita del nostro territorio”, promossa dalla Cgil ieri nell’aula magna del Liceo classico. Nel proseguo, la segretaria nazionale della Cgil ha sostenuto che «bisogna agire soprattutto in quella parte grigia della società, che non is è oppone con vigore alla mafie e ne è contigua». Infine, Lamonica ha paventato
che la prossima crisi mondiale, potrà avere effetti ancor più incisivi sulla Calabria, «col rischio che l’economia legale si ritiri lasciando campo aperto a quella illegale ».
L’incontro della Cgil, si era aperto con l’intervento del segretario organizzativo Antonio Gatto, che ha illustrato il programma della due giorni del sindacato, apertasi «con l’inaugurazione della camera del lavoro di Papanice, voluto proprio come presidio di legalità». Il primo degli interventi, moderati da Pietro Melia, è stato quello del segretario provinciale della Cgil, Antonio Spataro, per il quale «nella battaglia contro l’illegalità diffusa, ogni cittadino deve dare il suo contributo, per far risollevare questo territorio. La camera del lavoro di Papanice, deve essere una officina di iniziative politiche e di costruzione delle coscienze».
Il questore Gaetano D’Amato si è soffermato sulla necessità «che ci sia una maggiore collaborazione dei cittadini nel segnalare alle forze dell’ordine ciò che accade sul territorio
e non deve andare alla ricerca di facili scorciatoie per ottenere favori». L’assessore Eugenia Garritani, intervenuta al posto del sindaco Vallone impegnato nel concomitante consiglio comunale, ha sostenuto che la «battaglia deve partire soprattutto da una crescita
culturale del territorio, che veda impegnata in primo luogo la scuola, ma anche la famiglia». Il prefetto Luigi Varratta, dal canto suo, ha detto di essersi fatto un’idea in questi due mesi di permanenza a Crotone.
«Ho registrato - ha detto il prefetto - una forte richiesta di legalità in ogni settore ed anche
nella gente comune, il che lascia intendere che su questo territorio l’illegalità è diffusa. Occorre innanzitutto una coesione istituzionale, che poi farà da traino a quella sociale. La l legalità è alla base di tutto e senza non ci può essere sviluppo». Il procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta, nel suo intervento si è soffermato sulla differenza tra «la legalità intesa come fatto specifico di accertamento di responsabilità giudiziaria e quella intesa in senso più generico. Il procuratore deve occuparsi solo del primo aspetto, con l’accertamento di eventuali reati di rilevanza penale e la scoperta delle responsabilità e le conseguenti misure da adottare.
Se, invece, si muovesse sull’altro fronte, si troverebbe su un terreno assai difficile e pericoloso. Il procuratore della Repubblica di Crotone - ha detto ancora Mazzotta - deve, ad esempio, accertare se ci sono stati reati ambientali ed eventuali responsabilità e non spetta a lui decidere sulla politica ambientale fatta in questi ultimi anni». Non son mancate
scintille negli interventi dei due rappresentanti istituzionali della provincia e della regione. Ha cominciato il presidente Sergio Iritale, affermando che «a Crotone tutti i vertici istituzionali sono stati, negli ultimi 12 anni, azzerati dalla magistratura, e nessuno dice niente. La legalità non spetta solo ai magistrati, ma il problema riguarda la politica e una classe dirigente non all’altezza. Paghiamo i risultati dei quaquaraquà».
Dal canto suo, l’assessore regionale Francesco Sulla, dopo aver ricordato tutte le azioni di sviluppo messe in campo dalla regione per il territorio crotonese, ha sottolineato che «la litigiosità interna e la mancanza dei partiti, rischia di rendere vano il fiume di denaro che arriverà sul territorio. Chi ha veste istituzionale – ha concluso - non può abbandonarsi in beghe politiche che ostacolano l’azione amministrativa ». Oggi alle 12 ci sarà l’inaugurazione della camera del lavoro di Crotone .
tratto da il crotonese.it
Autore: fausto
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