Inserita il 26/11/2008
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Indagati funzionari ministeriali e dell’Ue
INDAGATO anche un pezzo grosso dello staff del ministro Matteoli. Da regalie in denaro al dono di un ciclomotore tutto faceva comodo per assicurarsi il buon esito della pratica Europaradiso. E’ l’ipotesi ruotante attorno al capo d’accusa della corruzione contestato nel decreto di perquisizione a carico dei colletti bianchi indagati nell’operazione Perseus.
Ecco cosa dicono le carte posizione per posizione. Francesco Sulla, ex direttore generale
del Comune di Crotone, come parziale corrispettivo avrebbe ricevuto 15.000 euro. Gaetano Stabile, architetto e funzionario del Comune, avrebbe incassato 4000 euro per l’operazione. Emilio Brogi e Aldo Cosentino, rispettivamente, capo di gabinetto del Ministro
dell’Ambiente e direttore generale dello stesso Ministero, avrebbero inviato all’Ue solo una parte della documentazione relativa al vincolo Zps presso la foce del fiume Neto, che avrebbe impedito di il sorgere dell’insediamento turistico denominato “Europaradiso”.
Riccardo Menghi, funzionario Ue, “consapevole di questa parziale e volontaria mancata trasmissione di atti”, avrebbe omesso di richiedere al Ministero l’invio completo della documentazione, contattando un collega irlandese, non identificato, ed inducendolo a non
richiedere la trasmissione completa. A Menghi la somma di 10.000 dollari sarebbe stata elargita da parte di Aracri.
Che, sempre al fine di garantirsi ilbuon esito del progetto Europaradiso, avrebbe regalato all’ex vice-sindaco reggente del Comune Armando Riganello, un ciclomotore. Condotte tutte aggravate perché commesse, per l’accusa, al fine di agevolare un’associazione di a delinquere di tipo mafioso. Tutto iniziò nel febbraio 2005, quando nella sala consiliare del Comune fu presentato un progetto per la costruzione del più grande complesso residenziale turistico del Mezzogiorno, con una previsione di investimenti per circa sette miliardi di euro. Circa 14.000 posti letto, 4.000 nuovi occupati. Interessata un’area di 10.000 ettari, alla foce del fiume Neto.
Il gruppo imprenditoriale che doveva farsi carico dell’investimento fa capo al magnate israeliano David Appel attraverso una società finanziaria multinazionale con sede ad Amsterdam. Il consiglio comunale di Crotone il 20 giugno 2005 fu chiamato ad approvare il progetto. Contestualmente Aracri, originario del quartiere Papanice, dove è radicata la cosca disarticolata con l’operazione Perseus, insieme ad un folto gruppo di suoi “compaesani”, “mani - festava”con cartelli, “a presunto sfondo intimidatorio” secondo un’informativa dei carabinieri, riportanti frasi come “State attenti, vigileremo su di voi”.
Se ne parla in un’intercettazione tra l’ex assessore di An Maurizio Fiorino e l’ex presidente del consiglio comunale Stefano Forleo, intercettata dagli inquirenti. Fiorino dice di essere “disgusta - to”nel notare che i consiglieri “non hanno avuto neanche il coraggio di chiedere
di abbassare i cartelli” e definisce Aracri “capobanda”. Forleo alla seduta non prese parte. Fu Fiorino a chiedere “per cortesia” di levare i cartelli.In un’altra conversazione telefonica, intercorsa tra l’ex consigliere regionale Dionisio Gallo, allora Udc, e l’allora segretario provinciale del partito, Massimo Scaramuzzino, questi osserva che nessuno si era permesso di votare contro, vista la presenza dei detti personaggi da lui appellati come “il fior fiore di Papanice”.
Ma Aracri “addirittura interrompeva una riunione in corso nell’ufficio del sindaco durante una sospensione del Consiglio, entrando in ufficio ed intimando ai partecipanti di riprendere il consiglio senza discutere oltre”.
E nel corso della seduta consiliare l’indagato chiave avrebbe preso il microfono per dire “garantisco io, la seduta è valida”. C’è anche un incontro che Francesco Antonio Russelli chiede a Forleo, che ne riferisce agli inquirenti. Ci sono pure ricerche spasmodiche di incontri col sottosegretario alle Attività Produttive Pino Galati e l’ex segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa,più un colloquio tra Aracri e l’interlocutore di Appel RamiAvivi in cui si ipotizza di trovare una soluzione col ministro Matteoli per riformulare la domanda del Comune e superare la questione del vincolo Zps.
Mentre l’ingegnere del Comune Sabino Vetta assicura ad Aracri che il contenzioso con la Regione lascerà incolume la società che potrebbe così edificare.
a.a
tratto da ilquotidianodellacalabria.it
Autore: fausto
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