Inserita il 27/11/2008
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Catturato a Bologna Guerino Megna. Le indagini puntano al livello politico
CATANZARO È tutt’altro che terminato il lavoro degli inquirenti che si occupano dell’operazione “Perseus”. Da una parte si cercano conferme alle ipotesi accusatorie tre il materiale sequestrato agli indagati, dall’altra è caccia all’uomo ai tre “papaniciari” ancora irreperibili.
Grande fermento ieri negli uffici della Procura di Crotone dove si stanno predisponendo gli atti per la richiesta di convalida dei fermi dei venti esponenti delle cosche del crotonese. I magistrati della Dda di Catanzaro, Sandro Dolce e Pierpaolo Bruni, chiederanno la convalida al Gip di Crotone che fisserà l'udienza nelle prossime ore. Dal momento in cui riceverà gli atti il gip avrà quarantotto ore di tempo per fissare l’udienza. L’indagine, intanto, sta proseguendo in modo incalzante.
In modo particolare l'aspetto al quale è rivolto maggiore attenzione è quello relativo ai rapporti tra la criminalità organizzata ed esponenti politici di Crotone. Gli inquirenti stanno iniziando anche accertamenti e verifiche sui documenti, telefoni cellulari e computer sequestrati durante le undici perquisizioni nei confronti di politici, funzionari di Ministero e dell'Unione europea che sono indagati nell'inchiesta ed in modo particolare per la vicenda relativa alla mega struttura turistica Europaradiso.
Gli investigatori hanno iniziato a controllare il materiale proveniente dalle perquisizioni compiute in Calabria e si è in attesa che arrivi quello sequestrato ad indagati che vivono in altre regioni. È durata, invece, solo poche ore la latitanza di Guerino Megna destinatario del provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
È stata rintracciata martedì sera dalla Polizia a Bologna una delle persone che si erano sottratte alla cattura nell'ambito dell'operazione denominata “Perseus” contro il sodalizio mafioso operante nella provincia di Crotone. Si tratta di Guerino Megna, crotonese di 39 anni, fratello di Luca Megna, il boss dell'omonima cosca della frazione Papanice assassinato alla vigilia di Pasqua in un sanguinoso agguato in cui è rimasta ferita anche la figlioletta di 5 anni.
Guerino Megna era ricoverato in un ospedale di Bologna dove gli agenti dello Sezione criminalità organizzata della squadra Mobile lo hanno rintracciato e arrestato. L'uomo è accusato di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Al momento delle 24 persone raggiunte dal fermo di polizia giudiziaria emesso dalla Dda di Catanzaro ne risultano irreperibili ancora tre, tutte di Papanice.
Gaetano Mazzuca
Tratto da calabriaora.it
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