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Don Pio Arena

Don Pio, non è nato a Papanice, c'è sempre stato, anche quando ancora non era nei pensieri del suo Papà e della sua Mamma.

Papanice, lo ha voluto da sempre, lo ha chiamato a sè, perché di essa, Don Pio, ha sempre fatto parte. Anche se non è nato a Papanice, Don Pio, è stato sempre nel DNA della frazione. Non è stato solo il Parroco della frazione, ne è stato missionario, benefattore, difensore, amico dei deboli e fustigatore dei potenti e degli arroganti.

Chi, nei suoi panni, avrebbe rinunciato ad una carriera sicura, che lo avrebbe visto certamente Ammiraglio, oggi, a stringere la mano ai potenti della terra? E invece no! Don Pio ha rinunciato, al potere, ai soldi, per servire, e per servire neanche dove egli avrebbe voluto, in Africa, ma servire dove Dio lo ha mandato, in Calabria, in provincia di Catanzaro (a quei tempi), e nemmeno a Crotone, ma a Papanice. Poteva vederla come una punizione, Don Pio, quella nomina in una insignificante frazione dell'entroterra del Marchesato.

L'ha vista invece come una benedizione, uno stimolo della Carità, e Dio lo ha premiato. Oggi Don Pio è un'istituzione a Papanice e non solo qui. Dire che è stimato, è essere parchi ed avari. Don Pio è amato, molto amato, forse poco conosciuto dalle nuove generazioni, le quali non hanno avuto la fortuna di averne un contatto diretto. Ma dai vecchi fino ai trentenni, qui lo adorano, e forse lo rivorrebbero giovane, per goderne la passione, l'ardore, l'altruismo, insomma la Carità Cristiana, di chi, venuto da lontano, è riuscito a realizzare solidarietà e promozione umana, in un luogo del quale, fino al suo arrivo, non aveva mai sentito parlarne.

Ciò che segue, non vuole essere un'agiografia del nostro parroco, ma ha solo la pretesa di far conoscere la vita di Don Pio Arena a chi non sa tutto di lui.

Mon Don Pio Arena nasce a Torre S. Susanna (BR) il 7 ottobre del 1919. Compie gli studi ginnasiali presso il collegio dei Padri Passionisti a Monopoli (BA), e nel 1937 frequenta l'Accademia Navale della Marina Militare a Livorno, come cadetto. Durante il periodo in Accademia conobbe una dolcissima fanciulla di San Giovanni Rotondo, la quale volle che, il suo fidanzamento con il cadetto dell'Accademia Militare, fosse benedetto dal Santo Frate Padre Pio da Pietralcina. Insieme si recarono alla chiesa dei Padri Cappuccini per ascoltare la Santa Messa, e per parlare con Padre Pio.

Fu proprio in questo provvidenziale incontro che, il venerato Padre Pio pronunciò queste parole dirette all'Ufficiale: "Militare. Tu stai sbagliando tutto, non è questa la tua vita che ti aspetta, il Signore ti vuole per la salvezza di tante anime, pensaci!". Queste parole sconvolsero il cuore del militare.

Terminato il corso presso l'Accademia di Livorno, Don Pio Arena, abbandonò la vita militare, per fare ingresso, a Napoli, tra i Padri Missionari di S.Vincenzo, e fu qui che ebbe la prova più dolorosa della sua vita. Ilde, la ragazza che si era perdutamente innamorata di lui morì, molti dissero per il dolore provocato dalla profezia che il Frate di Pietralcina fece nei confronti di Pio Arena. Perfezionati gli studi a Lecce, fu ordinato Sacerdote il 24 febbraio 1945. Dopo un periodo di predicazione al popolo, ai giovani ed al clero, Don Pio fece domanda per servire nelle Missioni estere, e particolarmente in Africa.

A Roma, giunta la domanda alla Sacra Congregazione competente, gli fu risposto: "Abbiamo tanta Africa in Italia, specie in Calabria", Don Pio ottemperando al suo voto di obbedienza, si recò subito a Crotone. Il Vescovo di Crotone lo accolse con amore di padre, e lo destinò in una zona che non aveva nulla da invidiare alle terre desolate dell'Africa. Il 22 agosto 1956, Don Pio Arena, fece il suo ingresso nella Parrocchia di Papanice, frazione di Crotone, zona poverissima e trascurata dalle autorità civili del tempo, persino per le esigenze più elementari.

Don Pio si adattò subito all'ambiente, ed fece comunione con i suoi nuovi parrocchiani, anche nei disagi. Per prima cosa contattò le famiglie, e si rese conto che vi era un problema sociale mai risolto. Molte famiglie, avevano costruito la loro casa sopra il terreno appartenente al Beneficio Parrocchiale, e pagavano il fitto del terreno al parroco, ma essi non erano padroni della casa che avevano costruito con tanti sacrifici.

Don Pio contattò il Prefetto di Catanzaro, il Vescovo di Crotone e le autorità competenti e si fermò solo quando potette far stipulare l'Atto Notarile, con il quale diventarono realmente proprietari della loro casa. Massimo impegno ebbe verso i giovani, molti dei quali inviò gratuitamente a studiare nei collegi religiosi, poichè allora era un sogno proibito poter frequentare le scuole pubbliche. Proprio uno di questi giovani, oggi è divenuto sacerdote e Parroco di Papanice, mentre i tanti altri sono diventati affermati Professionisti. Per gli anziani istituì la Sala convegno della POA, dove affluivano gli aiuti in natura della Pontificia Opera Assistenza, i quali aiuti appunto, venivano distribuiti alle famiglie bisognose, mentre il disbrigo delle pratiche burocratiche, presso le banche ed i vari uffici erano di competenza di Don Pio. Una attenzione particolare Don Pio la ebbe per i bambini e le signorine della frazione.

Invitò la congregazione delle suore Francescane di Sant'Antonio, a far parte della comunità Papanicese, Immediatamente, l'Ordine rispose positivamente, le suore arrivarono e si misero subito al lavoro. Fecero funzionare l'asilo per gli oltre cento bambini, ed il laboratorio di ricamo, taglio e cucito per le ragazze, alle quali Suor Albertina, dopo il corso di tre anni, rilasciava il Diploma di Maestra Sarta, valido a tutti gli effetti di legge.

Per poter assicurare la presenza delle Suore a Papanice, Don Pio, mediante atto notarile, donò tutto lo stabile, dove attualmente abitano con annesso ampio giardino, alle Suore stesse, che così poterono abitare in un edificio di proprietà del loro ordine. Il “ Fiore all'occhiello " per Don Pio fu la ristrutturazione della allora fatiscente Chiesa della Pietà definita poi una " bomboniera ". Don Pio ha Goduto della venerata attenzione dell'allora Arcivescovo di Crotone, Mon. Giuseppe Agostino, il quale ha gratificato Don Pio, prima con la nomina a Cancelliere della Curia Arcivescovile, poi con la nomina, da parte della S. Sede di " Cappellano Pontificio ", e poi ancora con la nomina di Docente di Diritto Canonico della Scuola Superiore di Religione.

E' stato inoltre nominato Rettore della Chiesa della Pietà, Presidente Diocesano della F.A.C.I. e membro del consiglio di Amministrazione. Infine l'Arcivescovo Mons. Giuseppe Agostino ha insignito Don Pio, da lui definito, "Servo fedele e  sapiente" dell'Onorificenza di Prelato d'onore del Papa.

Dopo aver superato un difficile intervento alla vena aorta, Don Pio vive presso le suore a Papanice nella casa religiosa dove viene accudito amorevolmente. Ha ricoperto diversi ed importanti incarichi, vitali per la diocesi tutta; Cancelliere a partire dal 1 ottobre 1980, Segretario dell'ufficio Amministrativo 8 settembre 1980, Docente del diritto canonico negli anni 1987/88. Don Pio, grazie per essere vissuto, da tutta Papanice.

 

Enrico Pedace

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